Zambrotta a Gazzetta: “La mia sensazione è che alla fine Allegri possa restare alla Juve, ma tutto dipenderà dal confronto con la società a fine stagione”
Gianluca Zambrotta a Gazzetta: "Juventus-Milan nel cuore, la sfida decisiva per lo scudetto nel 2005. Con la Juve vincemmo 1-0 a San Siro e fu una gara straordinaria per intensità, emozioni e livello delle due squadre. Pure l’arbitro era un top al mondo, Collina. Oggi deluse ma dipende anche dalle aspettative che si avevano a inizio anno. Allegri, per esempio, ripete spesso che l’obiettivo è sempre stato il ritorno in Champions. Ma nell’immaginario comune la Juve deve sempre e comunque giocare per vincere. La Juve arriva meglio alla sfida, dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia. Il Milan ha cinque punti di vantaggio e non sono pochi a cinque giornate dalla fine. In più, i rossoneri hanno un calendario più morbido dopo lo scontro diretto. Non sarà facile il sorpasso, ma mai dire mai. La mia sensazione è che alla fine Allegri possa restare alla Juve, ma tutto dipenderà dal confronto con la società a fine stagione. C’è una visione comune sul futuro? Se sì, io credo che Giuntoli non cambi e magari allunghi il contratto di uno o due anni a Max. Coniugare il cosiddetto bel gioco con i risultati è complicato per tutti. Se concedi poco, ti dicono che crei poco. Se crei tanto ti fanno notare che concedi troppo. In questi anni la Juve ha fatto un lavoro eccezionale nell’inserire in prima squadra tanti giovani formati in casa, ma è normale che poi abbiano bisogno di tempo per maturare. I bianconeri devono riuscire a trattenere Rabiot e ripartire da Vlahovic e Chiesa. Mentre il Milan a mio avviso non può perdere Theo e Maignan".