Weah a Repubblica: “Scusa Milan, tiferò per la Juve”
George Weah a Repubblica: "Erano gli anni in cui Platini giocava nella Juve e tanti bambini africani stravedevano per lui, me compreso. Adoravo come tirava le punizioni. Fin da bambino sono tifoso bianconero: imitavo le punizioni di Michel, sognavo di giocare a Torino ma ai rossoneri non si poteva dire di no. Con Boban ci sentiamo spesso come anche con Maldini: è stato il mio ultimo capitano, mi ha sempre aiutato, gli devo tantissimo. E poi Marco Simone, il mio grande amico. Tiferò Juve. Perché è la mia squadra del cuore e perché ci gioca Timothy. Avevo parlato di Timo con Maldini, c’era la possibilità di farlo andare al Milan, ma non si è concretizzata. Quando mio figlio mi ha accennato della Juve, gli ho detto di non esitare neanche un momento. Ne abbiamo discusso con la mamma e il manager e tutti siamo stati d’accordo: non si poteva dire di no a un’opportunità che milioni di ragazzi sognano ma che soltanto in pochi hanno. Al di là del mio tifo, è la squadra giusta per lui. Con Lilian siamo stati compagni di squadra al Monaco, lo chiamavo il mio piccolo fratello oppure Chou Chou: eravamo sempre insieme ed è bello che i nostri figli riannodino il legame che avevamo i loro padri. Ringrazio il Signore per questo. Sono venuto a gennaio, ho visto Juve-Empoli, ma erano quindici anni che mancavo. Sono poi tornato qualche settimana fa prima di andare a Parigi per il Pallone d’oro. Però guardo in tv tutte le partite della Juve: prima da tifoso, adesso per Timo. Lui è un ragazzo molto intelligente, non ha bisogno dei miei consigli. E poi io sono suo padre, è l’allenatore che deve dirgli come e quando sbaglia. Fin da quando era piccolo gli ho detto di giocare a modo suo, senza andare a guardare come giocava suo papà. Io mi limito a pregare per lui senza intromettermi, perché non voglio mettergli confusione in testa né pressione. L’unica cosa che gli ripeto sempre è di giocare per la squadra, che se anche entra in campo per un solo minuto deve dare il massimo e che non importa se ha fatto gol oppure no, purché i compagni siano contenti del suo lavoro. L’anno scorso era un po’ deluso, non aveva fatto bene e non era nel suo ruolo ideale? Vorrei che fosse una bella partita. Se vince la Juve sono contento, se vince il Milan non sono contento al cento per cento ma un po’ sì, perché il Milan ha fatto tantissimo per me".