Tragedia per Caicedo, ucciso l'amico Pineida. L'ex Lazio va verso l'addio al calcio giocato
Ci sono traumi che cambiano radicalmente il modo di guardare alla vita. Quando la perdita non è solo sportiva, ma umana, violenta e improvvisa, ogni certezza vacilla. È quello che sta vivendo Felipe Caicedo, ex attaccante di Lazio, Genoa e Inter, oggi sempre più vicino alla decisione di chiudere con il calcio.
Il 18 dicembre, a Guayaquil, l’Ecuador è stato scosso dall’uccisione di Mario Pineida, calciatore del Barcelona Sporting Club, assassinato a colpi d’arma da fuoco insieme alla moglie in pieno giorno. Un episodio drammatico che ha segnato profondamente il Paese e colpito in modo diretto anche Caicedo, 37 anni, che con Pineida condivideva lo spogliatoio e il quotidiano.
Un colpo troppo duro da assorbire. Da qui una riflessione intima, dolorosa, che ha portato l’attaccante a rimettere tutto in discussione. “Molto probabilmente mi ritirerò. Non ho intenzione di continuare”, ha confessato. “La morte di Mario mi ha segnato profondamente e non voglio più sapere niente di calcio”.
Parole che vanno oltre lo sport e raccontano il peso emotivo di una tragedia vissuta da vicino. Caicedo ha anche chiarito che non proseguirà la sua esperienza al Barcelona SC, spiegando il senso delle sue scelte: “Sono una persona che vive di momenti. Quando ho deciso di venire qui l’ho fatto più con il cuore che con la testa”.