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Tragedia per Caicedo, ucciso l'amico Pineida. L'ex Lazio va verso l'addio al calcio giocato

di Alessandra Stefanelli

Ci sono traumi che cambiano radicalmente il modo di guardare alla vita. Quando la perdita non è solo sportiva, ma umana, violenta e improvvisa, ogni certezza vacilla. È quello che sta vivendo Felipe Caicedo, ex attaccante di Lazio, Genoa e Inter, oggi sempre più vicino alla decisione di chiudere con il calcio.

Il 18 dicembre, a Guayaquil, l’Ecuador è stato scosso dall’uccisione di Mario Pineida, calciatore del Barcelona Sporting Club, assassinato a colpi d’arma da fuoco insieme alla moglie in pieno giorno. Un episodio drammatico che ha segnato profondamente il Paese e colpito in modo diretto anche Caicedo, 37 anni, che con Pineida condivideva lo spogliatoio e il quotidiano.

Un colpo troppo duro da assorbire. Da qui una riflessione intima, dolorosa, che ha portato l’attaccante a rimettere tutto in discussione. “Molto probabilmente mi ritirerò. Non ho intenzione di continuare”, ha confessato. “La morte di Mario mi ha segnato profondamente e non voglio più sapere niente di calcio”.

Parole che vanno oltre lo sport e raccontano il peso emotivo di una tragedia vissuta da vicino. Caicedo ha anche chiarito che non proseguirà la sua esperienza al Barcelona SC, spiegando il senso delle sue scelte: “Sono una persona che vive di momenti. Quando ho deciso di venire qui l’ho fatto più con il cuore che con la testa”.


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