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Sarri a Tmw: “La Juventus è stata la squadra più difficile da allenare perché…”

di Benedetta Demichelis
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Maurizio Sarri, presente ad un evento che si è tenuto a Castiglione della Pescaia, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb: "Nuno Tavares è l'unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po' di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre".

Sulla finale di Champions League tra Psg e Inter: "Il PSG ha dato una lezione al mondo, ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi con cui ha avuto coraggio e ha vinto dove Messi e Neymar non avevano vinto".

Sulla sua esperienza alla Juventus: "La Juventus è stata la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica. Abbiamo vinto grazie ai più freschi, come Bentancur. Abbiamo fatto la corsa sull’Inter sempre, perché la Lazio, giocando ogni tre giorni, non aveva la rosa per concorrere".

Sulla nazionale e Gattuso: "C'è chiaramente qualcosa che non funziona tra il valore della calcio italiano e il rendimento della Nazionale, perché due anni fa siamo arrivati secondi nel ranking UEFA e quest'anno terzi, eppure con la Nazionale abbiamo dei problemi incredibili. C'è qualcosa che non torna, c'è una disconnessione tra il valore delle squadre di club e il rendimento dell'Italia, anche se questa è una cosa che succede anche da altre parti. Sono affezionatissimo a Gattuso e gli do solo un consiglio: Gattuso sia Gattuso, anche da commissario tecnico della Nazionale, senza cedere a nessun tipo di compromesso su quello che è il suo modo di fare calcio". 
 

Sul ritorno alla Lazio: "Tornare alla Lazio è come tornare a casa, ritrovo un popolo che mi ha voluto bene. Non è stata una scelta furba, perché torno in un posto dove sono arrivato secondo, ma è stata una scelta da un punto divista di sentimenti estremamente facile".

Sull'anno difficile che si mette alle spalle: "È stato un anno terribile, ho perso delle persone importanti della mia famiglia e il calcio per molti mesi è stato marginale. Ora ho voglia di tornare ad allenare".

Sullo scudetto del Napoli: "Il mio Napoli non poteva permettersi acquisti di determinati costi, non aveva la possibilità economica di prendere certi giocatori, ora invece può comprare qualsiasi tipo di calciatore. Oggi il Napoli ha creato un meccanismo di crescita nella vittoria che gli può permettere non solo di vincere, ma di creare un ciclo vincente".

Sul derby con la Roma di Gasperini: "Lo stimo molto, perché ha creato un modello di calcio ed è un allenatore che mi piace. Sarà un bel derby tra persone che si conoscono e si apprezzano".


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