Sabatini: “Juve brutta ma vincente, la svolta si chiama Zhegrova”
Dalle colonne di Calciomercato.com, il giornalista Sandro Sabatini ha offerto una lettura critica della vittoria della Juventus sul campo del Pisa, una gara che, a suo giudizio, racconta di una squadra piena di contraddizioni ma capace comunque di portare a casa il risultato. Ecco le sue dichiarazioni:
“La Juve soffre eppure avanza. Gioca male ma vince”, scrive Sabatini, sottolineando come il 2-0 finale finisca per “mettere in secondo piano tutte le contraddizioni della prestazione”. Tra primo e secondo tempo, infatti, “il Pisa di Gilardino ha messo in difficoltà la Juve di Spalletti”, che però riesce a tornare a casa con tre punti pesanti e con quello che il giornalista definisce “il regalo natalizio atteso fin da Ferragosto: il folletto Zhegrova”.
Secondo Sabatini, è proprio l’ingresso del kosovaro a cambiare la partita: “Con lui in campo, la Juve ha iniziato a giocare. Naturalmente a segnare. Di conseguenza a vincere”. Una svolta che emerge chiaramente anche dall’analisi delle prestazioni individuali, in particolare a centrocampo, dove “cambiano gli allenatori, ma non le prestazioni dei giocatori”. Cambiaso “fa il suo”, Locatelli è “un leone in fase difensiva ma molto mansueto quando deve impostare”, mentre Thuram “cerca spazio per galoppare, però lo trova appena per trottare”. McKennie, “al netto di qualche errore di confusione”, resta “sempre il migliore o almeno il più generoso e utile”.
Più duro il giudizio su Koopmeiners avanzato: “Spostato in avanti perde l’intelligenza del ‘braccetto’ che imposta e diventa un fantasista senza fantasia. Fallimento”. Da qui l’invito a Spalletti a “tornare alla mossa, l’unica vera ‘spallettata’, che aveva indovinato”.
In difesa, Di Gregorio viene descritto come “attento ma poco impegnato”, spettatore della traversa di Moreo nel finale del primo tempo e del palo di Tramoni a inizio ripresa. Nel trio arretrato, Kalulu “fa copia e incolla delle sue abituali prestazioni”, impreziosite però “dall’autografo sul gol decisivo”. Bremer dà sicurezza, mentre Kelly viene giudicato “fin troppo esuberante”: prova a sostenere l’attacco, ma in fase difensiva “esagera con le maniere ruvide”, diventando “una sentenza di falli commessi”, per sua fortuna mai nella propria area.
Non si salva nemmeno il reparto offensivo. Yildiz viene definito “opaco, sbiadito e deludente”, anche se alla fine trova il gol “che in realtà è tutto merito di Miretti”. Openda è “trasparente”, più evidente “quando ha fatto il coccodrillo in barriera che per altro”, mentre la staffetta Openda-David viene giudicata “ininfluente”.
Il momento chiave della gara arriva con “l’uscita di Locatelli e l’entrata di Zhegrova, più il conseguente arretramento di Koopmeiners”: da lì in poi, “dirompenti le fiammate del kosovaro”. E così, nonostante qualche batticuore finale per l’assalto del Pisa, “con Zhegrova la Juventus vola” e Spalletti “continua la rincorsa verso la zona Champions, e magari anche più su”.