.

Roma, che fine ha fatto Soulé? Nella Capitale riaffiora lo spettro di Iturbe

di Alessandra Stefanelli

Ma quanto ci sta mettendo Matias Soulé a ingranare alla Roma? È la domanda che sta assillando le menti di tanti tifosi giallorossi e non solo, specialmente nel momento in cui i ricordi di quei colpi di classe e da top a Frosinone sono così vividi in mente. Eppure il presente parla chiaro, come ultimo passaggio quello a vuoto contro l'Elfsborg in Europa League ieri sera che è stato ribattezzato come autentico flop per errori e scelte sbagliate.

Di certo non è per mancanza di fiducia che il 21enne argentino non ha ancora aggiornato il suo score di gol e assist, per il momento dopo 7 partite ufficiali disputate ancora pari a zero. Il tecnico, Ivan Juric, l’ha confermato anche dopo la prova opaca col Venezia, ma l’argentino non ha saputo approfittare dell'occasione e di un avversario tutt'altro che ostico. Passare dalla provincia alla grande piazza è sempre complicato, ma finora l'avvio di Soulé - riflette Il Corriere dello Sport - è stato catastrofico.

L'anno scorso si è elevato come il migliore della Serie A per dribbling riusciti, davanti a giocatori dal calibro di Kvaratskhelia, Leao e Zirkzee. Per questo - non solamente - la Roma ha voluto procedere con un investimento tale da oltre 30 milioni di euro che dovrà spedire alla Juventus, bonus inclusi, con il totale benestare del giocatore a indossare la maglia giallorossa e unirsi a Dybala e Paredes. Ma di fronte allo scarso apporto dato fin qui dal classe 2003 di Mar del Plata sorge il timore - si legge - che Soulé non riesca ad affermarsi all'ombra del Colosseo.

E in tal senso riaffiorano gli incubi. I trascorsi con Schick, mai sbocciato, e Iturbe che ha deluso enormemente le attese dopo una stagione clamorosa con l'Hellas Verona. Non per Juric, che come altri pensa serva solo del tempo a Soulé per sbocciare alla Roma, ma dalla proprietà alla piazza giallorossa ci si aspetta un segnale o qualcosa in più dall'argentino.


Altre notizie
PUBBLICITÀ