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Riccardo Ferri: "C'è ancora un po' di differenza tra Inter e Juventus. Allo scacchiere di Conte manca uno come Dybala"

di Redazione TuttoJuve

FCInter1908.it ha intervistato l'ex difensore dell'Inter Riccardo Ferri. Ecco le sue parole:

Buonasera Riccardo. Allora, lunedì finalmente si comincia. Come arrivano Conte e i suoi a Inter-Lecce?
Le aspettative ovviamente sono alte. C’è tanta curiosità per tutti i cambiamenti che ci sono stati, dall’allenatore al modulo tattico ai nuovi acquisti. Ma c’è anche tanta positività: l’allenatore, nel suo passato, ha sempre dimostrato di saper incidere sulla squadra. I tifosi dell’Inter vorrebbero vederlo fin da subito, anche se è possibile che ci sia qualche piccolo ritardo dovuto al cambiamento di di gioco, allenamenti e preparazione. E’ ovvio, poi, che in giocatori come Lukaku i tifosi nerazzurri ripongono tante speranze.

Che giudizio dà fin qui al lavoro svolto da Conte? Dopo poche settimane la squadra sembra aver già cambiato volto sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista mentale…
Ci sono pochi allenatori come Conte in giro per il mondo. E’ uno di quelli che sa mettere molto la sua impronta sulla squadra. Dà la sua mentalità, le sue idee. La squadra vuole giocare con possesso palla e recuperare il controllo del gioco aggredendo alti gli avversari. Rispetto all’anno scorso, da quello che ho visto, si inizia meno da dietro per vie orizzontali, ma si cerca di guadagnare sempre campo in verticale. C’è più ritmo, anche se alcuni giocatori sono ancora in ritardo di condizione. Forse, per vedere la vera Inter di Conte, ci vorrà ancora un po’. Ma comunque le aspettative sono alte fin dalla partita contro il Lecce. C’è curiosità di vedere una squadra che prova a fare la partita.

Aspettative che hanno contagiato soprattutto i tifosi, che hanno polverizzato gli abbonamenti e si sono dimostrati ancora una volta straordinari, dimenticando in fretta le chiacchiere sul dna juventino di Conte.
Chi sa di calcio, sa benissimo che contano altre cose: il comportamento del mister, che in questo caso è un vero professionista. Se si ascoltano i suoi ex giocatori, tutti ne parlano in maniera entusiasta. Questo la dice lunga sulla sua grande professionalità e sul suo rispetto del gruppo. Il resto non conta.

Questi tifosi, dunque, possono sognare in grande?
Se parliamo di gap, credo che un po’ di differenza con la Juventus ci sia ancora e sia evidente. Ma non vedo più questa differenza nei confronti del Napoli. Magari, gli azzurri partiranno avvantaggiati dal punto di vista tattico, dato che il gruppo di Ancelotti si conosce meglio e gioca più a memoria. Ma è chiaro che i tifosi debbano sognare, anche a occhi aperti: c’è una società seria, sul mercato sono state fatte le mosse giuste e tutto il lavoro sul campo è stato coerente con quello svolto dalla società. C’è l’idea di una società coesa, che parla la stessa lingua, c’è un progetto che coinvolge tutto l’ambiente. Spero che i tifosi possano togliersi qualche soddisfazione, anche io ho voglia di gioire per questo grande lavoro che è stato fatto.

In molti pensavano che la mancata (fin qui) cessione di Icardi potesse bloccare il mercato dell’Inter. L’acquisto di Lukaku è stato un segnale forte da questo punto di vista.
E’ la dimostrazione dell’ambizione della società, quella di costruire una squadra che possa raggiungere la vetta non solo in Italia, ma anche in Europa. All’Inter hanno capito che bisognava costruire un club forte dal punto di vista degli uomini. Marotta e Antonello hanno alzato l’asticella. La società sta tenendo fede a tutte le promesse fatte. Un club coerente con quanto detto in passato. Ha portato a casa professionisti seri. Continuare il progetto con Conte in panchina è un grande passo.

Potrebbe essere Sanchez il compagno d’attacco ideale di Lukaku?
Potrebbe essere indubbiamente lui, ma non tralascerei Lautaro, o la volontà che c’era di andare a prendere Dzeko. C’è la voglia di andare a prendere un altro top, se non due…

E infatti per il centrocampo si parla molto di Vidal...
Eh sì, a quel punto la società avrebbe fatto tutto quello che doveva fare.

Caso Icardi: sembra chiaro che abbia deciso di restare all’Inter nonostante tutto. Al di là di ciò che è successo, non trova triste che un ragazzo a 26 anni rischi di gettare al vento la sua carriera così?
Potrei essere tranquillamente il padre di Icardi. Da ex professionista, dico che lui dovrebbe pensare solo a giocare. Se effettivamente per lui non c’è più spazio e se è davvero fuori dal progetto Inter, scelga una squadra che secondo lui possa calzare a pennello per le sue caratteristiche. Ma stare fermi significa compromettere la carriera, la condizione e tanti aspetti che contraddistinguono i grandi giocatori. Penserei esclusivamente a questo, il resto ormai è passato, non è recuperabile. Puoi allenarti bene, ma è la partita che ti porta a ottenere risultati. Non scendere in campo ti limita molto.

La Gazzetta l’altro giorno ha parlato di questa vicenda sostenendo che Icardi e Wanda guardano la realtà con lenti deformanti, quasi come se non si rendessero conto di ciò che sta accadendo. E’ d’accordo?
La lettura da fuori che do è che loro stanno portando avanti un braccio di ferro che nessuno vincerà. Chiaro che l’Inter dovrà pagare il conto dal punto di vista della svalutazione, ma anche Icardi: mi sembra un’assurdità stare fermi un anno a 26 anni, quando puoi prenderti delle soddisfazioni con un’altra squadra. Non è sufficiente avere l’orgoglio per rimanere incatenati a questa questione.

E sullo sfondo c’è sempre la possibilità di uno scambio Icardi-Dybala…
Dybala potrebbe essere uno di quei giocatori che in questo momento mancano allo scacchiere di Conte.