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Prof. Vanni: "Aritmie più probabili negli atleti: vi spiego perché"

di Niccolò Anfosso

La Repubblica ha interpellato Simone Vanni, professore di medicina interna e d’urgenza a Firenze, per parlare del malore di Bove: "Accertamenti neurologici? Non tutte le morti improvvise sono di origine cardiaca - prosegue Vanni -. Può provocarle anche da una emorragia cerebrale, o da una rottura dell’aorta. Intervento rapido? Il dato importante è che in quattro minuti il giocatore sia stato messo sul mezzo. E poi la cura può iniziare già fuori, con il defibrillatore. Intervenire velocemente è importantissimo. Ogni minuto che passa, se c’è un arresto cardiaco, la mortalità aumenta del 10 per cento. È fondamentale l’utilizzo tempestivo e corretto del defibrillatore".

"La morte improvvisa nell’atleta è più frequente, a parità di età, rispetto al resto della popolazione - spiega ancora il professore - Lo sforzo fisico intenso provoca un rilascio di adrenalina che è collegato con l’aumento di probabilità di aritmie. I controlli sono un’arma importante".


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