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Ponciroli a TMW Radio: "Juventus con un potenziale enorme ma non so se è pronta a livello mentale"

di Rosa Doro

A TMW Radio è l'ora de L'Editoriale. Ospite di oggi il giornalista Fabrizio Ponciroli.

Andando in ordine cronologico non si può non partire dalla Lazio di Baroni. Nove vittorie nelle ultime dieci partite e punteggio pieno in Europa League. Che momento è per i biancocelesti?
“Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo ed ascoltare le pesantissime critiche cadute addosso a Lotito dopo la scelta di Baroni. Sono stata felice per lui, perché dover dimostrare di essere all’altezza di una grande squadra con una rosa comunque non eccelsa significa esser un grande allenatore. Sono soddisfatto poi perché la Lazio è la dimostrazione che si può fare un turnover massiccio e riuscire a vincere comunque; Baroni è riuscito a coinvolgere tutti. Pedro per esempio non è di primo pelo, ma ha una determinazione e una classe che gli permettono di fare la differenza anche alla sua età”.

La Fiorentina dopo sette vittorie consecutive invece è caduta a Nicosia. È solo un incidente di percorso?
“Sì, lo vedo come un incidente di percorso. Palladino ha voluto dare fiato ai titolarissimi, ma a differenza della Lazio non gli è andata bene. Non vedo problemi nel percorso di crescita di Palladino e della Fiorentina”.

La Roma si è fermata con il Saint Gilloise e continua a non convincere. È veramente Juric il problema più grande?
“quando Lippi ha allenato l’Inter e ha sbroccato, sperando che il presidente cambiasse completamente la squadra e tenesse lui. Nel calcio però non si possono cambiare venticinque o trenta giocatori e quindi a anche a Roma finirà per pagare Juric. Le colpe però sono della società che ha tolto de Rossi, il quale non stava sicuramente facendo benissimo, ma che era apprezzato da tutti. La soluzione ora è cambiare colui che ha meno colpe, ossia Juric. È un atto necessario però, perché la squadra è completamente spenta. L’unica strada percorribile sarebbe richiamare De Rossi. La partita di ieri è stata orribile, perché ad ora non c’è assolutamente anima”.

Che cambiamento bisognerebbe prendere a livello ambientale?
“Mi sembrerebbe un nuovo azzardo prendere un terzo allenatore, perché se si pensa che questa squadra è forte, come io credo, l’unico modo è mettere i giocatori con le spalle al muro. La soluzione sarebbe appunto richiamare De Rossi, mentre con un terzo allenatore potrebbe ricapitare un altro caso Juric. Il problema della Roma però rimane prettamente societario. La Roma rischia di non avere futuro, perché al momento è in un limbo. Ora infatti molto rimpiangono Mourinho, perché perlomeno la squadra lottava”.

In Champions invece si è rivista l’Inter disposta a dare l’anima piuttosto che non subire gol. Che partita hai visto con l’Arsenal?
“La forza dell’Inter è la capacità di riscostruisri in fretta. Contro l’Arsenal mi è piaciuta perché Inzaghi non ha tradito le sue convinzioni, riuscendo comunque a far riposare parecchi titolari. La verità è che l’Inter è una squadra solida mentalmente e questo fa la differenza in Europa. L’Arsenal è veramente uno squadrone, ma a San Siro non è stata la squadra spumeggiante che si è vista in Premier.
I segnali sono Lautaro che riprende Dumfires per un semplice passaggio sbagliato, fa capire che ci credono. In campionato c’è stato qualche passo falso perché penso che questa Champions distragga molto. L’Inter però resta la squadra più forte a livello di rosa e di mentalità. Anche i nuovi come Taremi si sono inserti bene”.

Il Milan invece ha compiuto un’impresa, superando il Real Madrid. Quanto conta questo successo?
“Fonseca è un alchimista, è bello che sia nel calcio italiano. Non si arrende mai e in particolare mi è piaciuta la gestione di Leao. Io sono innamorato di quel tipo di giocatore, ma ha volte può sembrare urticante. Fonseca però l’ha pungolato nella maniera giusta, ha un modo meraviglioso di vedere il calcio, diverso rispetto agli altri”.

L’Atalanta vola in campionato e vince anche in Champions. È veramente una squadra da scudetto?
“Lo è sicuramente. L’unico dubbio che ho è che l’esperienza alla lunga conti. Iil Napoli di Sarri per esempio in passato si è sciolto nel momento chiave. Voglio vedere se l’Atalanta sarà in grado di fare l’ultimo step. La rosa è di livello, Lookman è già di un’altra categoria e ,ahimè, pronto per altri palcoscenici”.

La Juventus come esce dal pareggio contro il Lille?
“La squadra ha un potenziale enorme, ma non so se a livello mentale sia ancora pronta. Alterna dei momenti da squadrone ad altri da squadra da immatura. Sono comunque contento per Vlahovic, perché nonostante le difficoltà ha raggiunto i cinquanta gol con la Juventus, che a ventiquattro anni non sono pochi”.

Il Bologna continua a non essere da Champions?
“L’analisi è semplice: quando si perdono Zirkzee e Caalfiori non si è più una squadra da Champions. Questo si vede soprattutto in attacco, dove lo stesso Zirkzee manca in maniera totale. Lui ha fatto una scelta sbagliata, perché doveva avere la pazienza di rimanere ancora un anno a Bologna. La Champions è comunque bella, ma continuare a perdere te la fa godere fino ad un certo punto. Italiano per il resto sta facendo il suo”.

Nel weekend quanto peserà Inter-Napoli?
“Ha un peso enorme, perché ci farà rendere conto della forza di entrambe. Se dovesse vincere l’Inter potremmo avere la situazione dello scorso anno, mentre se dovesse vincere il Napoli bisognerebbe mentre in conto la possibilità per gli azzurri di lottare per lo scudetto. Con il pareggio tutto finirebbe in stand-by”.

Che idea ti sei fatto di Balotelli al Genoa?
“Balotelli farà discutere all’infinito, anche quando avrà ottant’anni. Personalmente sono contento di vederlo in campo, anche se ancora non è pronto fisicamente. Nella giornata giusta penso possa fare ancora la differenza e, considerando tutte le pressioni, sono curioso di capire come potrebbe esultare dopo un gol”.


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