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Pellegatti: "Motta peggio dell'Allegri bis: Juve fragile e discontinua"

di Redazione TuttoJuve

Carlo Pellegatti, noto giornalista e telecronista sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle prestazioni degli allenatori in Serie A, concentrandosi anche sulla Juve di Motta.

Ecco quanto dichiarato a Scommesse.io:

"Altro che Valzer...è il Rock and Roll delle panchine! Il giornalismo di un tempo definiva così i cambi di guida tecnica che avvenivano alla fine della stagione. Ripensando all'estate 2024 e ai successivi movimenti sulle panchine della Serie A, dobbiamo cambiare ballo e magari passare all'altrettanto antico "Rock and Roll", certo però ben più frenetico. Sulle venti squadre di Serie A, infatti, ben dodici hanno sostituito l'allenatore a giugno, con altri avvicendamenti poi nel corso del campionato. Un terremoto!".

Motta peggio dell'Allegri bis: Juve fragile e discontinua

"Capitolo Thiago Motta, alla guida di una Juventus troppo presto lontana dalla lotta per vincere lo scudetto. Sta affrontando difficoltà nel mantenere continuità di risultati, nonostante un gioco che a tratti mostra idee chiare. La Juventus sotto la sua guida soffre di un equilibrio fragile e di un sistema difensivo meno efficace rispetto al periodo di Allegri, che vantava una maggiore solidità. Tanti i pareggi, gioco non sempre divertente, nonostante una campagna acquisti sontuosa. Il pareggio sul difficilissimo campo di Bergamo e la vittoria su un deludente Milan devono essere confermati nell'esame più difficile: quello di Napoli contro l'arrembante squadra di Antonio Conte, capolista della classifica. Il "Maradona" dovrà dire se siamo vicini a una nuova ripartenza per Thiago Motta e i suoi ragazzi, che al momento hanno una media di 1,76 punti in 21 partite, inferiore rispetto al non certo entusiasmante triennio dell'Allegri bis (1,84 punti in 149 partite)".

Italiano sulla strada giusta per far dimenticare Motta

"Un doppio forte applauso a Vincenzo Italiano, che ha ereditato il difficile compito di far dimenticare le imprese dei rossoblù di Thiago Motta e di Zirkzee. Doppio perché, nelle prime otto partite, aveva vinto solo una volta a Monza. Un macigno sul suo lavoro che, nonostante l'impegno di Coppa, è riuscito a cambiare marcia, posizionandosi alle spalle della zona Champions League, grazie a una manovra fluida e veloce, che ha esaltato Castro e Orsolini. Italiano ha raggiunto una media di 1,65 punti in 20 partite, inferiore rispetto alla media di Thiago Motta nel suo periodo a Bologna (1,68 punti in 76 partite). Se riuscisse a mantenere la crescita vista finora, potrebbe effettivamente replicare o migliorare le prestazioni di Motta, grazie a un approccio offensivo e una gestione dinamica del gruppo".


Antonio Conte, una garanzia

"Non è certo una sorpresa vedere Antonio Conte lottare, già alla prima stagione in un nuovo club, per le prime posizioni della classifica. Non era comunque un'impresa facile, perché il Napoli, in un anno, è precipitato da un fantastico scudetto con Spalletti in panchina a un misero decimo posto. Aurelio De Laurentiis si è preso le responsabilità del triste campionato '23-'24, puntando subito su un tecnico vincente e su un mercato sontuoso. Il cammino, dopo il passo falso di Verona, è stato impetuoso e trascinante, grazie anche alla possibilità di lavorare senza le coppe, meraviglioso ma anche penalizzante impegno di metà settimana. Solo tre sconfitte per i partenopei".

Disastro Fonseca. Conceição meglio ma...

"Fra le grandi del campionato, l'allenatore nuovo più deludente è stato certamente Paulo Fonseca, esonerato dopo un cammino troppo altalenante, che ha visto il Milan bravo e competitivo in Europa, ma subito distaccato dalle prime posizioni con una media di 1,59 punti in 17 partite. Un fallimento del tecnico, dei giocatori che non lo hanno seguito e dei dirigenti che lo hanno scelto! Insomma un confronto impietoso rispetto a Sergio Conceição che ha già messo in bacheca un trofeo e che ha dimostrato grande adattabilità, capacità di imprimere un'identità chiara alla squadra fin dalle prime partite, supportato anche da un organico di qualità. Tuttavia, la sua capacità di durare dipenderà dalla tenuta mentale e dalla continuità nelle prestazioni, oltre che dalla gestione delle sfide più impegnative".


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