.

Pedullà: "Alex Turbo, ora la Juve può andare di corsa"

di Redazione TuttoJuve

Il giornalista di Sportitalia, Alfredo Pedullà, esalta Alex Sandro sulle pagine del suo sito internet. Ecco le sue considerazioni: "

Alex Sandro per l'anagrafe. Alex Turbo per chi ha avuto il piacere di seguirlo nel Porto. E di ammirarlo ora, finalmente, nella Juve. Con mille saluti e diecimila telegrammi personalizzati a chi aveva messo minimamente in discussione la bontà dell'operazione. Certo, discuteremo e discuteranno sempre sui 26 milioni - bonus compresi - scuciti a pochi mesi dalla scadenza di contratto con il Porto. Ma quell'investimento è stato necessario per due motivi. Il primo, quello più importante: anticipare la concorrenza, Manchester City in testa, che altrimenti in questi giorni avrebbe offerto cifre faraoniche di ingaggio pur di assicurarselo. Il secondo, non trascurabile: stiamo parlando di un ragazzo che, proprio per le enormi e indiscutibili qualità, è predestinato a essere il titolare fisso per i prossimi cinque-sei anni sulla corsia mancina. E forse ci siamo tenuti un po' stretti.

La strategia della Juve è stata perfetta: ha fatto credere di essere a un passo da Siqueira, in realtà aspettava messaggi dall'entourage di Sandro. Dopo un asfissiante pressing, con Paratici in prima linea e pur sapendo che l'eventuale braccio di ferro con il club lusitano sarebbe stato deleterio. Quando gli agenti di Alex hanno trovato i motivi per convincere il Porto ad allentare la morsa, il rischio sarebbe stato quello di perderlo a zero, la Juve si è materializzata. L'intesa sul l'ingaggio era stata raggiunta da un pezzo. La finta su Siqueira, a dispetto di tanti titoli e annunci televisivi ("è fatta, sta arrivando, manca soltanto la firma"), aveva procurato i benefici sperati. Perché la primissima scelta parlava sì il brasiliano, ma quello di Alex Sandro e non del laterale dell’Atletico Madrid. Gli altri erano riempitivi. I famosi depistaggi.

Ora, è normale pensare che ogni allenatore abbia i tempi tecnici di inserimento. C'è chi, dinanzi a un investimento così cospicuo, non aspetta un minuto ed espone in vetrina il diamante sottratto a una concorrenza fatta anche di sceicchi. Ma c'è anche chi, un po' per rispetto delle gerarchie (leggi Evra nel caso specifico) e molto per non giocare d'azzardo, preferisce attendere il momento fatale. Allegri appartiene alla seconda categoria, ognuno agisce in base a quelle che sono le sensazioni e le competenze. Ma già da qualche spezzone si era capito che Alex Sandro non sarebbe stato un flop e che nessuno avrebbe potuto rimproverare Marotta e Paratici di aver scaraventato i milioni dal ventesimo piano di un grattacielo. Gli spezzoni si sono trasformati in visibilità assoluta, totale. Alex non vedeva l'ora, quel gioiello ora luccica nella vetrina bianconera, il ragazzo si è messo subito di buzzo buono e ha sprigionato il meglio del repertorio. Ovvero: facilità di corsa, progressione, tecnica pura e sorpassi sulla tangenziale di sinistra con assist al bacio per la felicità degli attaccanti che non vedevano l'ora. Prima Dybala contro il Milan, poi Mandzukic sulla pelle del Manchester City: alla console c'era sempre il nostro amico, ha messo il disco giusto e gli amici di Allegri ballavano e schiamazzavano. Pazzi di felicità. Convinti, soprattutto, che il nostro amico alla console si divertirà sempre più. Alex Turbo: ora sì che la Juve può andare di corsa".