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Padovano: "Il silenzio di molti che credevo amici mi ha fatto male. Solo in 2 mi sono stati vicini. Vialli? Il mio angelo in cielo"

di Giuseppe Giannone
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Michele Padovano, ex attaccante, tra le altre, della Juventus, parla, intervistato da "La Repubblica", dei problemi giudiziari avuti, e della mancata vicinanza degli amici, escluso l'ex capitano bianconero Gianluca Vialli, in quel periodo buio della sua vita: "Confesso che il silenzio di molti che credevo amici mi ha fatto male. Ma c’è stato anche chi non mi ha voltato le spalle. Due in particolare: Presicci, col quale ad inizio carriera ero stato a Cosenza, e Vialli.

Avevamo giocato insieme nella Juve ed eravamo stati vicini di casa quando io giocavo nel Crystal Palace e lui nel Chelsea. Chiamava sempre mia moglie per informarsi su come stavo e quando sono uscito dal carcere la prima telefonata è stata la sua: “Ciao, come stai?”. E poi tutti e due abbiamo cominciato a piangere. Se n’è andato solo pochi giorni la mia assoluzione: ora è il mio angelo in cielo".


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