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Nino Ori a RBN: "Dimissioni del CdA? Abbiamo superato di peggio. LaLiga pensasse ai suoi club"

di Rosa Doro

A parlare delle ultime delicate ore in casa Juventus è stato a Radio Bianconera, Nino Ori: "Il 28 novembre come verrà ricordato? Non mi strappo i capelli per le dimissioni del CDA. Abbiamo vissuto e superato ben di peggio, a partire da Calciopoli. Le dimissioni sono parte di una strategia famigliare per superare i contrasti con le Procure. Un CDA indagato interamente o quasi, con bilanci messi in discussione, anche solo per educazione deve dimettersi. Così possono difendersi meglio anche da eventuali accuse. Ed è un modo per ripartire da zero dopo questi ultimi anni difficili. Era nella logica delle cose che prima o poi Andrea Agnelli sarebbe stato chiamato a svolgere altre mansioni, magari in altre società di famiglia. Agnelli rimane comunque uno dei proprietari del club, non lascia nulla se non la carica".

"Gli attacchi de La Liga? Ci interessa nulla. Non credo che la Serie A farà causa alla Juventus. E poi loro pensassero alle vicende dei loro club", ha poi aggiunto Ori, che è anche tornato sull'ex presidente: "Elkann è a capo del gruppo dal 2010 e la prima cosa che ha fatto è stata far diventare il cugino Andrea presidente della Juventus. Credo che la visione calcistica di Agnelli sarà poi dominante, non solo nel calcio italiano ma quello europeo. Che i conti non tornino più per nessuno è evidente, la pandemia lo ha reso chiaro ancora di più. La Superlega è necessaria non per la Juve ma per il calcio europeo e Mondiale. A meno che non si vogliano affidare alla schifezza vista in queste settimane"


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