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Nesti: "Juve, la prima ferita fa male"

di Giuseppe Giannone

Sui propri canali social, il giornalista Carlo Nesti commenta così il k.o della Juventus in Champions League contro lo Stoccarda di ieri sera: "La prima sconfitta stagionale della Juventus apre una ferita, più che altro, per il modo, nel quale è maturata. Lo Stoccarda ha dominato la gara, con 22 tiri, dei quali ben 10 nello specchio della porta.

La Juventus si è ridestata solo nel finale, ma con appena 1 tiro nello specchio della porta. Il primo dato rilevante è costituito dal fatto che la principale risorsa, e cioè la fase difensiva, comincia a prendere atto della grave assenza di Bremer. Se non fosse stato per un Perin gigantesco, i tedeschi avrebbero dilagato. Per fase difensiva, non intendo solo Savona, Danilo, Kalulu e Cabal, ma anche il filtro carente della mediana, priva di incontristi. Il secondo dato rilevante, pure stavolta, riguarda il gioco, soffocato sul nascere dal pressing avversario, e, comunque, lento e orizzontale. Conceicao, nel primo tempo, unico a saltare l'uomo, è stato sostituito, e la nuova catena di destra, Cambiaso-Weah, ha giocato solo uno spezzone del match. Troppo poco".


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