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Moggi: "Ecco cosa gli avevo detto a Vlahovic quando è arrivato alla Juventus"

di Alessandro Zottolo

L'opinionista Luciano Moggi, al podcast di Calciomercato.it 'JuveZone', si è espresso su alcuni giocatori della Juventus e la lotta scudetto: "Quando lui è arrivato alla Juventus gli ho detto: ‘Fai attenzione perché a Firenze tutti giocavano per te, mentre qui oltre che per te stesso devi giocare anche per gli altri. In sostanza devi darti da fare‘. Lui al momento attuale si fa marcare troppo facilmente dai difensori che gli stanno alle costole, non fa movimenti particolari per smarcarsi e questo è un difetto. Non sappiamo se sia dovuto alla mancanza di fiducia verso i compagni o per altri motivi. Io ad esempio avevo un giocatore che era un centrocampista e non un attaccante, ma in questo caso lo smarcamento riguarda tutti, come Zidane che si faceva sempre trovare a disposizione del compagno per ricevere la palla. In più Vlahovic non rincorre gli avversari per aiutare la squadra in fase di non possesso, limitandosi a fare l’attaccante. Quando inoltre guardate la classifica dei cannonieri notate che realizza dai 15 ai 18 gol stagionali, che poi bisogna pesare perché le reti segnate quando la partita finisce 1-0 o 2-1 hanno certamente un’importanza maggiore rispetto a quando un attaccante fa gol a risultato acquisito. L’unico che non si è inserito e stenta a inserirsi è Douglas Luiz. Per il resto mi sembra abbastanza bene. Trovarsi di fronte a un cambiamento radicale non è facile, di certo non si fa in un solo anno. Anzi sono necessari anche 2-3 anni, poi bisogna vedere se si indovinano gli acquisti. Manca un difensore, manca un attaccante… ne mancano troppi. Per il momento non si può giudicare il lavoro svolto da Giuntoli, è troppo presto, aspettiamo il momento opportuno. Per questo intendo quando saranno al completo e quando ritroveranno la forma fisica: quest’ultima è altrettanto importante, si acquisisce giocando e quando non si hanno più malanni. Alla Juventus purtroppo stanno capitando una serie di infortuni non preventivatili. Per lo scudetto lasciamo perdere, è una questione che riguarda Napoli e Inter. È inutile pensare a possibili ritocchi sul mercato in funzione di una vittoria del campionato. Non dico che sia già deciso perché manca ancora molto, però Napoli e Inter sono le più forti e su questo non ho dubbi. L’unica che può inserirsi e impensierirle non è la Juve ma l’Atalanta, soprattutto se continua ad avere questo ritmo. Voi giornalisti volete scrivere su questi argomenti perché fanno discutere, ma avete trovato uno davanti che prima di parlare vuol capire. E in questo momento si è capito che Napoli e Inter sono superiori rispetto alle altre. L’Atalanta però è un’incognita da tenere in grande considerazione, anche perché lavorano molto bene sul mercato. Partono sempre un po’ male perché vendono i migliori, come ad esempio quest’anno con Koopmeiners, sostituendoli con dei giocatori non bravi ma bravini e che arrivano da squadre dove non hanno fatto benissimo. Un esempio è rappresentato da De Ketelaere, che l’Atalanta ha preso per sostituire altri giocatori. La sua cessione, da parte del Milan, per alcuni aveva messo in dubbio addirittura la bravura di uno come Maldini. Considerando tutti gli infortuni penso che la Juve stia andando non benissimo, ma comunque bene. Thiago Motta è senza mezza squadra e per dare dei giudizi un po’ più concreti bisogna aspettare che sia al completo”.


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