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Massimo Mauro: "La Juve vuole cambiare identità ma serve tempo. Matrimonio ancora non riuscito con Sarri..."

di Rosa Doro

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bianconero Massimo Mauro ha parlato del momento della Juventus: "La Juve ha fatto una scelta filosofica che condivido: cambiare identità conservando la vittoria. È un obiettivo difficile che ancora non ha centrato: serve tempo e, per questo, la squadra finisce per accontentarsi. Ma il Dna non si può modificare e la squadra è sempre lassù: ha campioni, ne passa prima che mollino... Sarri? Il matrimonio non sembra ancora riuscito, ma mi auguro che funzioni: c’è ancora margine. La Juve, però, deve aumentare ritmo, intensità e cominciare a correre meglio, esattamente come fa l’Atalanta: sbaglia chi dice che la squadra di Gasp è quella che va più forte perché è, semplicemente, la squadra che si muove meglio. La rivoluzione si è fermata a metà. Attenzione: io vedo la stessa dignità nel modo in cui vinceva le partite Sarri a Napoli e nel modo in cui le vinceva Allegri a Torino, ma ora siamo di fronte a un ibrido. La Juve non è ermetica difensivamente come un tempo e non è spettacolare davanti come si sperava. Sta nel mezzo tra passato e futuro",

Mauro inoltre ha spiegato dove vede più problemi: "Dietro perché, oltre a un acquisto azzeccatissimo come De Ligt, che sa come alzare la linea difensiva, la squadra ha avuto troppi guai: l’unica certezza è Cuadrado, Alex Sandro e Danilo non convincono, De Sciglio è sempre fuori. A centrocampo ci sono giocatori buoni, anche quelli che devono ancora adattarsi come Rabiot e Ramsey ma, nel complesso, il reparto è compassato: quello di Allegri era superiore. E poi Bentancur è una mezzala, non può fare il regista. Senza scordare le punte che non accorciano mai il campo: Berna corre tanto ma tatticamente deve imparare e Dybala e CR7 è come non averli in fase difensiva". 

Se aggiusta i difetti, dove può arrivare la Juve in Europa: "Dopo la ripresa, la Juve ha fatto bene con le piccole e male con squadre di taglia superiore come Napoli, Milan e Atalanta. Il Lione non è una grande ma, anche se la Juve passasse, non la vedo in prima fila. Mentre l’Atalanta in gara secca può battere chiunque. Proprio chiunque!". 


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