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Mariella Scirea a RMC : "Vi racconto il giorno in cui venne a mancare Gaetano. Lui univa tutti e mi ha insegnato una grande lezione"

di Edoardo Siddi
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Mariella Scirea, ai microfoni di RMC Sport, durante Stile Juventus, ha ricordato il suo Gaetano, rimasto nel cuore di tutti gli amanti del calcio e dello sport, oltre che ovviamente dei tifosi bianconeri. Pochi prima e dopo di lui hanno saputo rappresentare la juventinità in questo modo e riascoltare la moglie è sempre un'emozione particolare:

IL BELLO DEI RICORDI - "Stamattina ho ringraziato tutti i tifosi, anche se un grazie sembra banale è quello che mi sento di dire, perché loro mi ricordano Gaetano e mi fanno sentire lui vivo e io vogliosa di lui. È un giorno particolare, stamattina sono andata a messa e sono passati tanti, troppi anni forse, però io quel giorno non lo posso dimenticare. Ricordo quel mattino che si è alzato prestissimo per andare via, abbiamo fatto colazione alle quattro del mattino e abbiamo fatto delle cose insieme in quel frangente che sono rimaste impresse nella mia memoria. Quando poi mi chiedono io di cosa vivo viene da rispondere che è bello vivere di ricordi, soprattutto se sono ricordi che fanno sentire appagata". 

QUEL TERRIBILE GIORNO - "Quando mi sono trovata davanti Riccardo mi sono sentita malissimo. Lui era venuto a saperlo dalla tv perché era con i nonni al mare e quella domenica sera siccome era un tifoso era col nonno davanti alla televisione quando hanno dato quella notizia. Pensa che loro lo sapevano attraverso la televisione, io a Torino non sapevo nulla. Ero in contatto con la Lufthansa perché lui doveva rientrare per le 10 di sera, ci dovevamo incontrare con Dino Zoff che arrivava da Verona e anche lui lo scoprì al casello. Allora non c'erano telefonini, non c'era nulla e arrivato a Rondissone il casellante gli diede questa notizia piangendo. E io non sapevo ancora nulla. Ero venuta a sapere qualcosa da Boniperti, che mi aveva chiamato dicendomi che c'erano stati un morto e tre feriti, anche se non mi aveva detto che il morto era lui, non se l'era sentita in quel momento. Poi era comunque venuto a casa, io avevo la casa piena di gente perché amici e conoscenti erano arrivati sapendo la notizia, anche se nessuno mi diceva nulla. E io cercavo di scacciare l'idea che fosse successo qualcosa di grave".

SCIREA E' UNIONE - "Io ricevo chiamate anche da tifosi del Genoa, del Milan, fanno a Milano un famoso torneo in cui ci sono tutte le squadre giovanili sia italiane che straniere. E devo dire che ogni volta che andavo si riversavano su di me questi momenti e queste sensazioni di affetto anche da parte dei tifosi delle altre squadre. Credo che Gaetano sia stato quel giocatore della Juventus e della Nazionale che un po' tutti avrebbero voluto nella propria squadra, amato da tutti. Quindi l'affetto si è poi riversato su di me e su Riccardo. Sono passati 29 anni ma non c'è mai stato un momento in cui qualcuno abbia parlato male o cercato di offendermi nel nome di Gaetano. Sotto questo profilo devo dire che gli anni sono passati, ma è bello ricordare anche i momenti tristi perché mi hanno fatto crescere, hanno fatto crescere Riccardo e ci hanno fatto capire cosa vuol dire vivere la vita. Io sono diventata più buona".


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