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Marchetti a TMW Radio: "Ecco in quali situazioni Allegri fa la differenza"

di Niccolò Anfosso

Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio il giornalista di Sky Sport Luca Marchetti. Queste le sue parole:

La Fiorentina potrebbe attuare una mini-rivoluzione in attacco?
“Credo che la Fiorentina non abbia così tanta voglia di intervenire sul mercato. C’è bisogno di un innesto in più anche a livello emotivo, Cabral è fuori e Jovic non ha brillato. Abbiamo parlato di gran bella scommessa all’arrivo di Jovic, non ha fatto però la differenza che la Fiorentina sperava. Non metto in dubbio le sue qualità, ma qualcosa è cambiato. Shomurodov e Petagna non so se risolvano definitivamente i problemi della viola, credo però che tutto dipenderà anche dalla partenza di Nico Gonzalez. In queste ore il Leicester sta pensando a un’offerta da dentro o fuori, con un’eventuale cessione la Fiorentina potrebbe rifarsi il look in attacco. Non c’è però la necessità di cedere, vedremo cosa succederà. La sensazione è quella che si possa anche rimanere così in casa viola.”

Juric si aspetta un regalo di Cairo dal mercato?
“Abbiamo parlato di Shomurodov, l’altro regalo può essere Ilic. C’è una trattativa in corso con il Verona, ricordando che Juric di fatto ha svezzato Ilic quando è arrivato a Verona. Si sta lavorando anche per Hien ma non è una trattativa facile, visto che comunque si parla di cifre importanti. Il Toro, così come le altre squadre, si muovono sui giovani perché bisogna difendere l’investimento. Un giovane mantiene il suo valore, un giocatore di 28-30 anni sarà difficile poi in caso da rivendere.”

Cosa è cambiato per Spalletti quest’anno rispetto alle sue corse Scudetto con la Roma di oltre dieci anni fa?
“È cambiato l’avversario di Spalletti. Ha avuto la fortuna quest’anno di trovare tutti gli elementi giusti al posto giusto, ma questo lo aveva già trovato soprattutto ai tempi della Roma. All’Inter aveva fatto un miracolo a portare la squadra in Champions. Questo discorso vale anche per Pioli, in questi ultimi due campionati in Serie A si sta privilegiando delle idee e dei progetti coesi piuttosto che la gestione del gruppo. La differenza in questo contesto la fanno i giocatori. Se riesci ad avere giocatori molto forti dandogli il giusto peso all’interno di una stagione molto logorante, queste situazioni possono fare la differenza. Allegri fa la differenza in una situazione del genere, così come Mourinho perché sanno gestire al meglio i loro singoli. Mettere nelle migliori condizioni i singoli di esprimersi al meglio aiuta, chi riesce a valorizzare la fase offensiva è come se giocasse un uomo in più. La differenza per questo Napoli è che le avversarie sono meno forti, il Napoli di Sarri ha affrontato una Juventus di Allegri sicuramente più forte di quella attuale.”


Editoriale con Luca Marchetti, intervistato da Vincenzo Marangio
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