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Mandragora al Corriere Torino: "Ritorno alla Juve? Ho tante ambizioni. Quello che deve dimostrare tutto il suo valore sono io"

di Redazione TuttoJuve

Rolando Mandragora, centrocampista dell'Udinese "controllato" dalla Juventus, ha rilasciato un'intervista al Corriere di Torino. Ecco le sue considerazioni:

Sulla squalifica: "La squalifica? Ammetto che sono state ore difficili, anche perché ha generato un’eco mediatica spropositata. Ho accettato la sanzione pur non condividendola, con la società abbiamo concordato una linea da tenere ed è stata la risposta più giusta alla vicenda. É difficile comprendere perché il mio caso sia stato trattato diversamente da altri. Senza motivo. Non c’è stata equità, voglio vedere cosa succederà d’ora in avanti e se questa linea dura rimarrà fino alla fine del campionato. Altrimenti avrà pagato soltanto il sottoscritto". 

 

Sul suo allenatore: "Velazquez? Ogni volta che arriva un tecnico straniero in Italia c’è sempre diffidenza, non è una realtà facile, ma lui si è calato alla perfezione nel nostro calcio. É stata una bella scoperta. Cura ogni aspetto, poi il fatto di lavorare con tanti giovani lo stimola molto e ha tanta voglia di insegnarci qualcosa che poi porteremo dentro per sempre".

Sulla Juve: "Quello con la Juve è un capitolo chiuso? Ho solo 21 anni, è normale che uno abbia tante ambizioni. Non avendo spazio in bianconero, meglio farsi le ossa altrove, così ho giocato una stagione da titolare a Crotone e ora ci sto riprovando a Udine. Mi sono immerso in questa realtà, senza rimpianti o altri pensieri legati al passato perché il mio futuro passa da qui e ammetto di dover migliorare in tanti aspetti sul campo per arrivare ai livelli dei migliori".

"I dirigenti juventini si sono riservati un diritto di riacquisto a 26 milioni di euro? Quello che deve dimostrare tutto il suo valore sono io. Non dimentichiamo che l’Udinese ha sborsato 20 milioni e rappresento l’acquisto più costoso di sempre per questo club. Udine è la piazza migliore che potesse capitarmi per completare la mia crescita. Tutti mi sono molto vicini, qui c’è in ballo la mia carriera. Sono tappe di crescita. É da quando ho iniziato a giocare a calcio che punto al top, ma devo dare sempre il massimo per farcela. Poi a fine stagione tireremo le somme con l’allenatore e la società e vedremo a che punto sarò stato capace di arrivare. Ripeto, dipende solo da me»".


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