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Leonetti: "È tornata la vera Juve. Spalletti comandante, ora cinque partite per svoltare la stagione”

di Marta Salmoiraghi

Intervenuto a Radio Bianconera durante Fuori di Juve, Franco Leonetti è tornato sulla vittoria contro la Roma e sul momento positivo della squadra bianconera.

«È un bel Natale in casa Juve – ha esordito –. Solo un mese fa nessuno avrebbe immaginato di festeggiare con una Juventus così brillante come quella vista nelle ultime due partite, con vittorie e prestazioni di livello, da vera Juve. Ottima la gestione del gruppo da parte di Spalletti, che mi sta impressionando. Ha grandi letture tattiche e in sala stampa spara anche delle bordate importanti: questa è mentalità Juve, non puoi vivacchiare o accontentarti. A me piace un allenatore mai soddisfatto, vuol dire che ha ancora benzina da bruciare e trasmettere. È una mentalità bianconera. Un anno fa sentivamo dire che qualcuno non era ossessionato dalla vittoria».

Leonetti ha poi approfondito il messaggio lanciato dal tecnico dopo la gara con la Roma:
«Dopo il 2-1 ci è andato giù duro, ma ha detto una verità sacrosanta: nel calcio moderno, anche se vinci, non puoi traccheggiare. Devi uscire con personalità e gestire il pallone. Fanno bene anche alcune stoccate pubbliche ai giocatori: mi sembra un vero comandante, che muove le pedine a suo piacimento e sa entrare nella testa della squadra. Ha capito il potenziale del gruppo e lo sta stimolando per arrivare a certi risultati. Senza volare troppo alto, però, sulla carta ora la Juve ha cinque partite in cui può davvero sterzare la stagione».

Spazio poi alle valutazioni sui singoli:
«Bravo McKennie, non solo per i gol da centravanti ma per la mentalità: in questo momento è essenziale. Sta dosando bene Thuram, che vedo più posizionale, molto bene anche Locatelli. Ha capito che Cabal ha potenzialità e va disciplinato. Grande recupero di Openda e David. Oltre a Bremer, dominante contro la Roma, i due fari sono Yildiz e Conceição, che con l’arrivo di Spalletti sono cresciuti ulteriormente».

Infine, uno sguardo al futuro immediato:
«La trasferta di Pisa sarà una prova importante, non bisogna abbassare la guardia. Spero che certi pensieri siano spariti dalla testa dei giocatori e che credano nelle loro qualità senza trasformarle in spacconeria. La Juve ha cinque gare decisive: fare 12-13 punti sarebbe già tantissimo. Queste partite ci diranno davvero che Juventus è oggi».


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