Leggo - Juve, sette sfide verità e tre assi sotto esame
Fonte: di Timothy Ormezzano per "Leggo"
Sette partite in un mese e mezzo, con l’atteso derby d’Italia come spartiacque. Sette esami da non fallire per continuare a guardare tutti dall’alto. La fantasia spazia dall’ottimismo totale delle possibili sette meraviglie del mondo bianconero al pessimismo assoluto delle eventuali sette piaghe d’Egitto.
«Alla fine del girone d’andata, capiremo dove possiamo arrivare». Conte aspetta il giro di boa, ma dopo l’imminente filotto avrà le idee piuttosto chiare. La Juve riprende a lavorare oggi, a ranghi ancora ridotti: a parte Vucinic e Sorensen, gli altri dodici nazionali rientreranno nella notte o al più tardi domani mattina. Il menu prevede una doppia seduta per preparare la sfida di domenica in casa del Chievo ammazzagrandi. Superati Napoli e Genoa al Bentegodi, la squadra di Di Carlo ci ha preso gusto. A seguire, i bianconeri ospiteranno il Genoa e la Fiorentina allo Stadium. Poi, l’Inter al Meazza, il Napoli al San Paolo, il Palermo in casa e la Lazio all’Olimpico. Un ciclo davvero terribile.
Questi i prossimi esami che attendono la Juve e gli juventini. Su tutti quelli che rischiano di essere ceduti a gennaio, perché ancora non sintonizzati sulle frequenze di Radio Conte. E’ il caso di tre mister 15 milioni di euro, tre ex titolari a caccia di visibilità: Krasic, Bonucci e Quagliarella.
Krasic deve correre veloce, in campo e sui libri di italiano, per comprendere meglio le richieste. Superato da Pepe e Giaccherini, rischia di perdere definitivamente il posto se a gennaio si concretizzerà il sogno Walcott. Bonucci deve sperare in una conferma di Chiellini a sinistra, in modo da conservare la titolarità guadagnata contro il Milan. Per l’ex Bari il propulsore si chiama Euro 2012, un traguardo da non fallire. Quagliarella deve superare l’incubo di una ricaduta, dopo il tremendo infortunio al ginocchio patito a gennaio. Ha ritrovato la condizione, segnando raffiche di reti in amichevole, ha caratteristiche adatte al gioco di Conte, gli manca solo un gol per sbloccarsi.
Ci sono poi i casi di quattro giocatori fino ad ora invisibili o quasi: Elìa, Estigarribia, Pazienza e Toni. Per tutti loro il modello da emulare è Vidal, che ha saputo ritagliarsi un posto al sole, convincendo il tecnico a disegnare un modulo su misura per lui. Dovranno rifiorire in autunno. E mangiare l’erba, per dirla con Conte.