L’impronta di Spalletti alla Continassa
L’impronta di Spalletti alla Continassa
Come riporta Gazzetta, alla Continassa, a due passi dallo Stadium, Spalletti lavora senza sosta, con un’immersione totale nel mondo Juventus. Un metodo già visto a Napoli, lontano anni luce dall’esperienza in Nazionale, dove la mancanza di lavoro quotidiano ha reso impossibile lasciare un’impronta profonda.
A Torino, invece, la Juve è stata rimodellata: oggi corre, lotta e si muove come un blocco unico. Attacco e difesa sono collettivi, organizzati, con meccanismi chiari. Non è più solo una questione di cuore o intensità individuale, ma di struttura e idee.
Le nuove soluzioni tattiche della Juventus
La sfida di Pisa dovrebbe mostrare, per la prima volta tutte insieme, le varianti tecnico-tattiche studiate da Spalletti. A partire dalla difesa: Koopmeiners centrale di sinistra al fianco di Bremer, una coppia inedita. L’obiettivo è liberare l’olandese in costruzione, sfruttando la sicurezza garantita dal miglior difensore del campionato.
Se l’esperimento funzionerà, la Juve potrà contare su una doppia regia: Koopmeiners e Locatelli, vero direttore del gioco.
Altra novità è McKennie, sempre più ibrido tra fascia e trequarti. L’americano taglia dentro al campo, rompe le linee avversarie e attacca la porta, ricordando per movimenti il Di Lorenzo del Napoli spallettiano, ma con maggiore fisicità.
Completa la trasformazione Yildiz, meno vincolato alla fascia sinistra e sempre più centrale, in zone “alla Del Piero”, da trequartista o seconda punta.
Modulo fluido e Juve imprevedibile
Contro il Pisa, McKennie dovrebbe partire nel tridente offensivo con Yildiz alle spalle di David, ma il sistema potrebbe mutare in fase di non possesso. L’americano potrebbe abbassarsi a centrocampo, disegnando un 3-5-2 dinamico, con Yildiz più libero da compiti difensivi.