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L'ex tecnico di Paratici a RBN: "Fabio è nato per fare il DS, è un'enciclopedia vivente. Sul dopo-Allegri..."

di Rosa Doro

Massimo Morgia, ex tecnico e mentore di Fabio Paratici ha parlato ai microfoni di Radio BiancoNera del dirigente della Juventus: "Fabio era un giocatore che ho portato per la prima volta con me a Pavia. Venne dalla Primavera del Piacenza, allora era proprio un ragazzino. Mi piacque la sua sfrontatezza e la voglia di mettersi in mostra. Dopo una decina di giorni lo feci tesserare. Era un giocatore moderno per quei tempi, era molto dinamico e sapeva giocare molto senza palla. Era il prototipo del giocatore che piace a me. Potava giocare indistintamente in fascia o da mediano. Aveva qualità dal livello morale già allora sopra la media. Un ragazzo serio e di gruppo, sempre col sorriso stampato in faccia". 

Se sono il suo mentore?
"Questo dovrebbe dirlo lui, ma un professionista che sta accanto ai ragazzi oltre che un tecnico deve essere anche in insegnante di vita. Spero di aver trasmesso qualcosa Fabio. Lui attualmente interpreta la figura calcistica che a me piace. Era stampato nella sua testa. Fin da ragazzino conosceva vita, morte e miracoli di tutti gli avversari che affrontavamo. Era un’enciclopedia vivente e questo l’ha portato fin qui".

Sulla Juventus?
"A differenza di tanti altri che vedo sempre in tv e sui giornali, appare poco. La Juventus però viene da una marea di scudetti e due finali di Champions. È riuscito a portare giovani come Pogba, Dybala e a far firmare uno come Cristiano Ronaldo. Questo dice tutto. Lui pensa 24 ore al giorno a migliorare se stesso per migliorare tutto l’ambiente". 

Sul successore di Allegri?
"Sono troppo amico ed estimatore di Antonio Conte per non dire che il primo nome sarebbe il suo. Farei di tutto per riportarlo a Torino e credo che anche Fabio ci abbia pensato. Non sarà facile sostituire Allegri, per rifondare e partire con i giovani il primo nome potrebbe essere De Zerbi ma questo potrebbe essere un azzardo per una società che punta alla Champions".

Sulle seconde squadre?
"Purtroppo l’ha fatto solo la Juve. E l’ha fatta con tanti giocatori che giovavano in Serie C. Io l’avrei fatta con giocatori molto più giovani e frutto del vivaio bianconero".