Juventus, paradosso Vlahovic: senza il serbo la Juve rientra nella corsa scudetto
Juventus, paradosso Vlahovic: senza il serbo la Juve rientra nella corsa scudetto
La Juventus si è riaffacciata alle porte della zona scudetto proprio nel momento più inatteso: l’infortunio di Dusan Vlahovic. Un paradosso evidente, quasi una contraddizione, considerando che il centravanti serbo era il fulcro attorno al quale Luciano Spalletti aveva inizialmente progettato la squadra.
Senza Vlahovic lo scenario sembrava cupo, ma la Juve ha comunque trovato la sua identità. Merito soprattutto di Openda, più incisivo rispetto a David nel ruolo di prima punta, e di un sistema di gioco che ha iniziato a funzionare oltre i singoli.
Spalletti incide più dei giocatori: Juve sulla strada giusta
Il messaggio che arriva dal campo è chiaro: il lavoro di Spalletti pesa più di qualunque individualità. La Juventus sta finalmente diventando una squadra vera, compatta e riconoscibile. E, di conseguenza, la parola scudetto non è più un tabù né un termine impronunciabile.
Con i bianconeri stabilmente vicini alla vetta, parlare di ambizioni tricolori non è più un’eresia, ma una possibilità concreta.
Se c’è un aspetto su cui la Juventus può ancora crescere, riguarda la regia di centrocampo. Spalletti ha sempre ottenuto il massimo quando ha avuto a disposizione un regista di alto livello.
Mercato di gennaio e obiettivi stagionali
Il problema è che il mercato di gennaio difficilmente consente grandi colpi: i top player vengono difesi dalle società e le occasioni sono limitate. Per questo la dirigenza ha chiesto a Spalletti un obiettivo chiaro e realistico: confermare la qualificazione in Champions League anche per il 2026-27.