Juventus.com - Black&White stories: la finale di Coppa Italia del 2015
La Juventus, tramite il sito ufficiale del club, ha ricordato le emozioni del 2015 quando i bianconeri si sono aggiudicati la finale di Coppa Italia, con Allegri in panchina, battendo la Lazio nei tempi supplementari.
Ecco la nota del club:
"QUESTIONE TRA CAPITANI: PRIMA RADU, POI PAREGGIA CHIELLINI
A proposito di corsi e ricorsi storici, sulla panchina biancoceleste all’epoca sedeva Pioli - che provò a sorprendere tatticamente la Juventus cambiando modulo e presentando in campo un inedito 3-4-3, provando ad aumentare la pressione dei suoi fin dal fischio di inizio. Dall’altra parte mister Allegri invece, costretto a rinunciare causa squalifica ad Alvaro Morata e a Claudio Marchisio, sceglie comunque i migliori a disposizione nonostante il fitto calendario bianconero (che attendevano la sfida in finale di Champions League contro il Barcellona). La Lazio però non lascia molto tempo alla Juventus per fantasticare e immaginare scenari, trovando nel giro di 250 secondi la rete del vantaggio: Radu stacca di testa tra Pirlo e Pogba su un calcio di punizione e batte Storari segnando il suo primo gol in biancoceleste. Complice la panchina di Mauri, lo fa da capitano inaugurando il festival di chi indossa la fascia che viene completato da Giorgio Chiellini appena sei minuti più tardi.
Al 10’ infatti, sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato, la Juventus trova la via del pareggio: Pirlo batte sul secondo palo un calcio di punizione che sembra fin troppo lungo, ma che trova Evra ben appostato per fare da sponda nel cuore dell’area, dove Chiellini riesce con una mezza acrobazia a girare la palla in rete. Il capitano bianconero va poi subito a caccia del pallone - un po’ per dare la scossa e far capire che l’obiettivo è quello di vincere, un po’ perché vuole mettersi il pallone sotto la maglia per esultare e dedicare la rete a chi sta per allargare con gioia la sua famiglia.
UNA GARA BLOCCATA, VINTA GRAZIE AL GOL DI MATRI
Il doppio brivido iniziale però non scioglie la naturale tensione legata a una finale, ma anzi porta le due squadre a essere ancora più guardinghe - riducendo le occasioni su entrambi i fronti, nonostante Allegri e Pioli cambino tutto, attacchi compresi, per trovare forze fresche capaci di rompere l’equilibrio. E quando si aprono varchi comunque ci sono errori o grandi giocate difensive, tanto da costringere le squadre a restare in campo anche per i tempi supplementari. E in quel momento che basta poco per cambiare il corso delle cose: l’intensità infatti è alta, i pericoli decisamente meno e alle volte ci pensano i pali a mantenere l’equilibrio: Djordjevic inventa una grande conclusione che è imprendibile per Storari, ma si stampa su entrambe le basi della porta.
L’attaccante serbo è l’opzione a partita in corso di Pioli, alla quale Allegri risponde con l’inserimento di Matri. Mossa decisamente più fortunata, visto che appena due minuti dopo il flipper biancoceleste, il numero 32 bianconero riesce a battere Berisha completando rimonta e ribaltone - portando la Juventus alla vittoria finale. Alla decima Coppa Italia della nostra storia (primi anche in questo, neanche a dirlo) e soprattutto a un trofeo che mancava nella bacheca bianconera da 20 anni. Un’astinenza conclusa proprio contro i biancocelesti."