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Juve-Cagliari, Bonfrisco: "Tutto ciò che ha fatto l'arbitro è corretto"

di Redazione TuttoJuve

L'ex arbitro Angelo Bonfrisco ha analizzato gli episodi da moviola di Juventus-Cagliari ai microfoni di Radio Sportiva. Di seguito le sue parole, riprese da TuttoCagliari.net:

Come giudichiamo l'arbitro di Juventus-Cagliari? Ha forse scontentato un po' tutti, anche se Thiago Motta ha detto che si fida di lui e non ha protestato troppo. È stato però un po' polemico riguardo all'episodio della simulazione di Conceição. Ha detto: "O è fallo o è simulazione, però se è simulazione allora deve esserlo sempre, si crea un precedente".

“Sì, dal punto di vista regolamentare, tutto ciò che ha fatto l'arbitro è corretto. Stiamo vivendo un'evoluzione che favorisce, per così dire, la tecnologia. Ad esempio, nessuno si era accorto del tocco sul primo rigore, nemmeno Gatti, che percependo una deviazione aveva chiesto il calcio d'angolo, non il rigore. Se non ci fosse stata la tecnologia, la partita sarebbe proseguita senza alcuna discussione. Oggi però viviamo una situazione in cui la tecnologia, in particolare il VAR, interviene giustamente. Viene segnalato questo tocco di mano, e anche se l'intensità non conta, basta un leggero sfioramento con le dita per far scattare la punizione. Il regolamento è chiaro: se la mano è sopra il livello della spalla, è sempre punibile. Questa regola è stata introdotta per cercare di semplificare e uniformare i giudizi sui falli di mano. Tuttavia, non raggiungeremo mai un'interpretazione perfetta, perché, come dicevi, c'è sempre qualcosa da discutere. Quelli di oggi sono rigori che non piacciono molto, ma dal punto di vista regolamentare ci stanno. Il secondo rigore, quello per il Cagliari, nasce da un errore del giocatore (riferendosi all’intervento di Douglas Luiz su Piccoli ndr): quando sbaglia un intervento, prende l'avversario, e questo oggi porta sempre a un rigore. Un tempo, questi erano considerati normali contrasti di gioco, ma oggi chi non prende il pallone ma colpisce l'avversario commette fallo in area e provoca un rigore. Anche questo, a mio avviso, poteva essere fischiato sul campo, poiché l'errore era evidente, quindi il VAR è intervenuto correttamente, anche se, ripeto, non è un bel rigore da vedere, ma è giusto”.

Quindi secondo Angelo Bonfrisco c'erano entrambi i rigori, prima quello per la Juventus, poi quello per il Cagliari. E cosa pensi dell'espulsione di Conceição?

“Sulla seconda ammonizione di Conceição, sono d'accordo solo in parte con l'allenatore. È giusto essere sempre precisi, come lo è stato oggi l'arbitro. Abbiamo visto in passato tuffi non puniti, quindi sono d'accordo che Conceição abbia simulato. Si sente una mano sulla spalla e poi si piega sulle gambe, buttandosi a terra. Questo è un chiaro tentativo di ottenere un rigore. L'ammonizione per simulazione ci sta tutta, anche se aveva già ricevuto un cartellino giallo per un fallo evitabile. Però, se ha già un'ammonizione e simula, è giusto che prenda la seconda. Detto questo, dobbiamo essere coerenti, come ha detto Thiago Motta. Spesso si sorvola su questi episodi, si sceglie di non assegnare il rigore, ma non si sanziona chi tenta la simulazione”.

Esiste quindi una zona grigia? Non è fallo né simulazione, oppure esistono solo queste due opzioni?

“No, le opzioni sono tre: può esserci un contatto senza malizia o voglia di simulare, in quel caso non si fischia né rigore né simulazione e si lascia proseguire il gioco. Ma quando c'è malizia, come oggi, è giusto ammonire. Conceição, a mio avviso, ha tentato di ingannare l'arbitro, e quindi l'ammonizione è corretta. Però, come ha detto Thiago Motta, questa uniformità non la vediamo sempre”.

Per quanto riguarda i pestoni, o come li chiamiamo oggi "Step on Foot", c'è uniformità nel giudizio o anche qui ci sono margini di miglioramento?

“Si è cercato di semplificare e codificare il gesto, ma non tutti i pestoni sono punibili. Esiste anche il pestone casuale, come abbiamo visto in passato. Se non c'è intenzione o cattiveria, e il gesto è solo un effetto del gioco, secondo me non dovrebbe essere punito. Tuttavia, sembra che ogni volta che c'è un pestone si fischi il fallo, come nel caso di Gatti al quarto minuto, dove ha colpito involontariamente il piede dell'avversario. In televisione può sembrare un fallo da ammonizione, ma era un normale effetto del gioco. Da una parte, si cerca uniformità, ma dall'altra si rischia di punire anche episodi che non lo meriterebbero. Si sta perdendo la naturalezza del calcio a favore degli "effetti speciali" della tecnologia. Tornando al primo rigore, è normale che saltando di testa le braccia si allarghino per darsi lo slancio. Chi ha giocato a calcio lo sa. Ma se colpisci il pallone con le dita, il regolamento ti punisce. Sono queste le contraddizioni che troviamo nelle pieghe del regolamento”.


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