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Italia, Di Lorenzo: "Inchiesta scommesse? Vicini ai compagni ma preferisco non parlarne"

di Alessandra Stefanelli

L'esterno del Napoli Giovanni Di Lorenzo ha presentato in conferenza stampa Inghilterra-Italia assieme a Luciano Spalletti: "Tornare in questo stadio mi fa ricordare dei bei momenti vissuti con la Nazionale, qui abbiamo giocato più di una partita non solo la finale. A marzo a Napoli hanno giocato meglio di noi, sono stati superiori, ma quella di domani sarà un'altra partita. Sarà un bel test anche per noi per capire a che livello siamo, in questo secondo raduno abbiamo avuto più tempo per conoscere il mister. Saremo pronti per disputare una bella partita", le parole raccolte da TMW.

Vi sentite a livello di questa Inghilterra? E cosa vi manca eventualmente per essere al loro livello?
"Lo vedremo domani sera, loro sono una grandissima partita con grandissime individualità. Ma noi siamo forti, bisognerà dimostrarlo domani sera. Abbiamo iniziato un nuovo percorso con un nuovo allenatore, abbiamo lavorato davvero bene questa settimana".

Spalletti ha cambiato qualcosa rispetto al lavoro che faceva al Napoli? Che impressione ti ha fatto la squadra sabato?
"Ho visto una crescita, stiamo lavorando tanto. Abbiamo lavorato tanto in questi giorni, il tempo non è tantissimo ma la cosa principale è che ci sia disponibilità da parte di tutti. Io conosco di più il mister, ma ho visto da parte dei miei compagni voglia di far bene e di iniziare questo nuovo corso. C'è stato un miglioramento da parte di tutti rispetto al primo raduno, domani potremo testare la nostra forza. Il mister l'ho ritrovato uguale, molto carico per questa nuova avventura. Siamo tutti pronti per seguirlo e per fare bene".

Avete studiato qualcosa per limitare Bellingham?
"E' un gradissimo giocatore, ha iniziato benissimo la stagione ma non abbiamo studiato qualcosa in particolare solo per lui. Ci siamo preparati bene per affrontare al meglio tutta la squadra inglese".

Spalletti sta lavorando tanto sulla vostra testa?
"Sì sì, lavora tanto anche sotto l'aspetto della comunicazione. Ma parte tutto anche dai calciatori, sono una grandissima squadra ma abbiamo le armi per metterli in difficoltà. Passerà tanto dalla qualità che metteremo in campo quando avremo la palla".

Può essere che quanto accaduto in questi giorni sia un po' figlio di questa epoca? I giocatori si isolano troppo coi cellulari?
"Non lo so, dipende dai gruppi. Penso che qui in Nazionale come a Napoli stiamo tanto tempo insieme, non è solo questione di stare a telefono. Dipende dal gruppo di persone con cui hai a che fare, nei gruppi in cui sono stato io non c'è stato questo problema, anche se oggi il cellulare si usa di più".

Cosa è successo all'Italia dopo la finale dell'Europeo che tu hai disputato? Qual è la differenza con quella squadra? La polizia a Coverciano ha inciso sulla preparazione di questa partita?
"Non ha inciso sulla preparazione alla partita, la squadra è sempre rimasta concentrata. La settimana è stata bella intensa, con allenamenti specifici, siamo pronti per domani. Non so la differenza, adesso siamo all'inizio di un nuovo percorso con un nuovo allenatore. L'Italia dell'Europeo era molto forte, aveva un gruppo unito e questo ci portò a vincere l'Europeo".

Qual è l'immagine che ti è venuta in mente quando sei entrato allo stadio?
"Sì, sicuramente entrare in questo stadio evoca bei momenti, ricordi di quell'Europeo e di quella vittoria. E' emozionante ritornare qui, ma ora dobbiamo metterli da parte e pensare a questa partita che è la cosa più importante. Conta più quello che sarà domani".

Due giocatori dell'Italia sono tornati a casa, ne avete parlato in squadra? Cosa ne pensi dell'inchiesta?
"Preferisco non parlarne, siamo vicini umanamente ai due compagni e poi ciò che verrà fuori non lo so. Mi limito a dire solo questo".


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