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Inter, la Curva Nord: "No al 'soubrettismo', è il momento del lutto e del silenzio"

di Alessandra Stefanelli

La Curva Nord dell’Inter ha voluto pubblicare un comunicato per scagliarsi contro la possibile ripresa del campionato: “È il momento del lutto e del silenzio. O almeno così dovrebbe essere. Milano piange i suoi morti. La Lombardia e l’Italia intera sono in ginocchio e la vita di tutti noi è segnata da un presente devastante e da un futuro incerto. Abbiamo fino ad ora reputato che lo strumento più forte in nostro possesso fosse quello di esporci attraverso un impegno sociale - mai prima come adesso - necessario. Campionato sì, campionato no. Stadi pieni, stadi vuoti. Chissenefrega. Non può essere una diatriba e nemmeno un qualcosa su cui riflettere.
Come si fa solo a pensare che possa ripartire il calcio quando è ormai assodato che per lungo tempo dovremo tutti rispettare tutti delle regole ove il contatto fisico non è previsto? Il problema minore della questione starebbe comunque nella gestione degli spalti. Infatti, con le dovute accortezze e limitazioni, si potrebbe comunque far tornare la gente allo stadio in tempo zero. Ma come si fa a pensare di giocare una partita di pallone se bisogna stare ad un metro di distanza tra persone? Perché nessuno dice questo? I giocatori sono esseri umani, che possono anche essere controllati quanto si vuole all’interno degli impianti sportivi. Ma poi, finiti gli allenamenti, tornano a casa, hanno una famiglia e parenti, amici. E la trasmissione del contagio diviene quindi incontrollabile. Ed ovviamente ci sarà sempre qualche ‘positivo’ al virus in un campionato. È banale a dirsi ma mediaticamente quest’aspetto pare sommerso (accorgersene potrebbe avere un sapore rivoluzionario per le tante parole lanciate veramente al vento da chi vuol ‘ripartire’).
È per tutti un enorme dispiacere e sacrificio, ovviamente. Ma prima che Ultras siamo uomini e donne d'Italia. Ci sarebbero sì l’Inter, gli spalti che adoriamo, la nostra Curva Nord e tutto quello che è la magia di una vita donata per una missione come la nostra. Passione e dedizione assoluta. Quello che cerchiamo di dare ogni volta che la nostra Inter scende in campo ora però serve altrove. In maniera diversa, ma con uguale orgoglio e tenacia. Ora serve per aiutare chi ha davvero bisogno, per supportare chi lotta appeso ad un filo tra la vita e la morte. Il nostro tifo, le nostre grida d'Amore vanno a chi è in prima linea a difendere ogni singolo respiro degli ammalati. Il calcio va messo da parte. ๐€๐ฅ ๐ญ๐ž๐ฆ๐ฉ๐จ ๐ฌ๐ญ๐ž๐ฌ๐ฌ๐จ ๐๐ž๐œ๐ข๐๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐ข๐ง ๐ฆ๐š๐ง๐ข๐ž๐ซ๐š ๐ง๐ž๐ญ๐ญ๐š ๐๐ข ๐ง๐จ๐ง ๐š๐๐ž๐ซ๐ข๐ซ๐ž ๐š๐ ๐š๐ฅ๐œ๐ฎ๐ง ๐ญ๐ข๐ฉ๐จ ๐๐ข ๐ซ๐š๐œ๐œ๐จ๐ฅ๐ญ๐š ๐Ÿ๐ข๐ซ๐ฆ๐ž ๐ญ๐ซ๐š ๐ ๐ซ๐ฎ๐ฉ๐ฉ๐ข ๐ฎ๐ฅ๐ญ๐ซ๐š๐ฌ, non certo per questioni di contenuto ma perché sappiamo bene che da queste iniziative generalmente lodevoli c’è sempre qualcuno che cerca di trarne visibilità o beneficio. Sia a livello ultras, sia sul piano politico istituzionale. E davvero non abbiamo voglia di addentrarci in contesti del genere ove spesso si va a degenerare in un bieco 'soubrettismo'. Noi ci rapportiamo solo con i nostri gemellati. Fine del discorso. Ce ne rimaniamo quindi soli, saldi ed in isolamento. Ma col cuore vicini uno ad uno agli appartenenti della Curva e a chi condivide le nostre battaglie.
Adesso, chiarita in maniera doverosa la nostra posizione, ricali il sipario. ๐’๐ข๐ฅ๐ž๐ง๐ณ๐ข๐จ ๐ž ๐ซ๐ข๐ฌ๐ฉ๐ž๐ญ๐ญ๐จ".


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