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Il doppio ex Demiral: "Atalanta-Juve, non c'è una favorita. Giocare nella Juve è stato un onore"

di Giuseppe Giannone

Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", Merih Demiral, difensore centrale classe 1998 della nazionale turca, attualmente in forza agli arabi dell'Al Ahli ed ex di Atalanta e Juve, parla della finale di Coppa Italia tra le 2 squadre: "Se c'è una favorita? “No. È una partita da 50 e 50. E non lo dico soltanto perché sono ex di entrambe le squadre. Rispetto al 2021, quando abbiamo trionfato noi, non ci sono più Cristiano Ronaldo, Chiellini… Adesso l’Atalanta è più forte di allora e più vicina come valori alla Juve, che ha tanti giovani". 

Demiral, poi, si sofferma sulle stelle delle 2 squadre: "Chiesa? “Fede è un top player e sta tornando in forma come nella sua prima stagione alla Juve, quando anche Cristiano Ronaldo stravedeva per lui. All’Olimpico punto su Chiesa. E se recupera, pure sul mio fratellino Yildiz, che è un giovane con colpi da big. Ma occhio alla Dea e al mio amico Koopmeiners: può essere lui l’asso delle due Coppe. Con Kenan, invece, ci sentiamo spesso. E' molto contento alla Juventus e spera di giocare sempre di più. Se in futuro diventasse il 10 bianconero, come in passato lo sono stati Del Piero e Baggio, sarebbe un motivo di orgoglio per me, per la nostra nazionale e per tutta la Turchia.

Yildiz? Kenan è abbastanza unico, ma ha qualcosa di Chiesa e come mentalità e cultura del lavoro si avvicina a Ronaldo, che però è ancora inarrivabile anche a 39 anni. Cristiano si allena ancora più di tutti e segna sempre. Spero abbia ragione Szczesny: sarebbe bello che un turco vincesse il Pallone d’oro in futuro. Ma adesso lasciamo Yildiz tranquillo, deve arrivare sereno all’Europeo.

Koopmeineers? Già quando giocavamo insieme a Bergamo, Teun era incuriosito dalla Juventus e dalla mia esperienza a Torino. E’ pronto per il salto: se chiedesse consiglio a me, io gli direi di andare al volo alla Juve.

L'addio alla Juve? Giocare nella Juve e vincere con quella maglia è stato un onore. Dopo Pirlo, mi sono allenato quasi due mesi con Allegri, ma alla fine ho pensato che fosse meglio per me giocare con continuità nell’Atalanta.

Ronaldo? Cristiano è stato speciale con me fin dai primi giorni che ci siamo conosciuti, mi ha dato tanti consigli dentro e fuori dal campo. Quando volevo lasciar la Juve vista la concorrenza di Chiellini, Bonucci e De Ligt, si è fermato a parlare con me per un’ora spiegandomi con grande semplicità che sarei dovuto restare perché allenarmi con dei campioni mi avrebbe fatto crescere. Ho fatto come diceva Cristiano e sono contento. Con Ronaldo ci sentiamo anche qua in Arabia: è un mio amico e punto di riferimento. 

Gasperini? o non l’ho salutato quando sono andato via da Bergamo e lui non mi ha più cercato. Gasperini come allenatore non si discute, parlano i risultati per lui. Però a me non piace il suo modo di trattare i giocatori. Umanamente preferisco De Zerbi, Sarri e Pirlo: con loro andrei anche a cena, con Gasperini no”. 


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