I ricordi bianconeri di Zidane: "Io, Davids e quelle partite 'clandestine' nei parcheggi di Torino"

Per festeggiare i suoi primi dieci anni di vita, la redazione di 'So Foot', mensile calcistico francese, ha deciso di interpellare uno dei più grandi 'numeri 10' della storia, quello Zinedine Zidane che ha lasciato un ottimo ricordo di sè in tutte le squadre in cui ha militato. Tra queste, ovviamente, anche la Juventus, e 'Zizou' ha colto l'occasione per ricordare qualche retroscena interessante vissuto quando lottava per la causa bianconera: "Nello spogliatoio della Juve c'era un po' di nonnismo. All'epoca portavo i calzini marca Achile, corti e appariscenti. Bene, ho scoperto che in Italia i calzini non devono mai essere corti o colorati. Alla fine di un allenamento li ho trovati tagliati a strisce e incollati sul mio armadietto. Mi hanno detto che i calzini, rigorosamente a tinta unita, si portavano a metà polpaccio. Non ho mai più indossato calzini Achile. Ma io ero anche quello che tagliava la pastasciutta, senza sapere che commettevo un grosso errore. Mi hanno fatto a pezzi! Tutto giusto, è così che si apprende la cultura di un paese". Ben più interessante il retroscena riguardante alcune partite 'clandestine' giocate nei parcheggi torinesi, a cui prendevano parte il trequartista francese e Davids: "Non è una leggenda la storia che vuole che io mettessi un cappellaccio da pescatore per andare a giocare con gli immigrati, anche se l'ho fatto soltanto un paio di volte. A spingermi era il mio compagno di squadra Edgar Davids. Lui ci andava matto, lo faceva molto spesso: prendeva la macchina e quando vedeva qualcuno giocare in un parcheggio si fermava per aggregarsi. Mi diceva sempre: 'E' per loro che dobbiamo giocare, sono queste le partite importanti'. E io gli dicevo: 'Ok, ma abbiamo gli allenamenti, apparteniamo a un club di alto livello, non possiamo rischiare di infortunarci'. Allo stesso tempo, però, lo ammiravo, perché era in grado di fare delle cose del genere". Infine, l'attuale dirigente del Real Madrid ha scherzato sul suo fisico, senza però tralasciare le smentite riguardo alle accuse di doping rivolte nei suoi confronti: "Deschamps vi ha detto che il preparatore atletico della Juventus, Ventrone, mi prendeva in giro perché ero senza pettorali? Se mi vedete a torso nudo oggi, c'è ancora da ridere. Non ho mai avuto dei bei pettorali, e credo che non li avrò mai. Poco grave, comunque, a calcio non si gioca con i pettorali. Nel 2006 qualcuno parlò di doping? Cavolate: non mi sono mai dopato, sono sempre stato molto chiaro in merito. E ho sempre fatto in modo di non alimentare certe voci".