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Giustizia sportiva, Gravina: "Cinque gradi di giudizio sono troppi"

di Niccolò Anfosso

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, intervenuto alla presentazione del volume su Giustizia Sportiva e Ordinamento statale dell'avvocato della Figc Giancarlo Viglione al Coni, ha evidenziato alcuni aspetti della regolamentazione italiana: "La nostra l'unica federazione al mondo che ha adottato il processo telematico. Una novità che ha dematerializzato i documenti ed efficientato il processo sportivo, salvaguardando la garanzia del diritto alla difesa. Alcune criticità riguardano i 5 gradi di giudizio, sinceramente mi sembrano troppi. Soprattutto se andiamo a calare questa riflessione nelle varie situazioni. Penso al caso Chievo: in due anni addirittura 27 giudizi. È una follia ingolfare e intasare gli organi ordinari per queste situazioni. E ci sono procedimenti del 2015 o del 2016 di cui non abbiamo ancora certezza. Sotto il profilo della tempistica rischiamo di non essere credibili".


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