Furio Zara: "Spalletti ha rianimato la Juventus che adesso deve crederci. Nessuna squadra ha uno come Yildiz..."
Nel suo editoriale per La Nuova DS, Furio Zara sulla Juventus ha detto: "Meno di due mesi fa, il chirurgo Luciano Spalletti viene convocato d'urgenza in sala operatoria. C'era la Juventus da rianimare. Due mesi dopo, tra gli alti e i bassi, tra il campionato e la Champions, tra le pagine chiare e le pagine scure, la Juve ha dato segnali di vita. Alt, fermi tutti. Non parliamo di resurrezione, non parliamo di Lazzaro, alzati e cammina. Lazzaro, la Juve, semplicemente è uscita dalla grotta, ha visto la luce, va e con l'anno ha capito che questo è un campionato senza padroni, ha scoperto di essere quinta ad un solo posto, ad un solo punto, dalla zona Champions League. E poi Lazzaro, la Juve, ha capito che in fondo nella vita come nello sport si tratta di capire quale paradiso ci meritiamo. Allora, quale paradiso ci meritiamo? Quale paradiso si merita la Juventus? La domanda è, la Juventus è una squadra da scudetto? È pronta per competere per il tricolore? È una domanda dalle cento pistole. La risposta è nel vento, ma anche nel vanto, di una squadra che, fino a un attimo fa, si è sempre creduta migliore di quello che in realtà era".
E poi ha aggiunto: "Però qualche certezza Spalletti ce l'ha. Tra la vittoria di Bologna e la vittoria contro la Roma ha trovato solidità, equilibrio, anche un certo divertimento nel giocare a calcio, nelle verticalizzazioni, in certe azioni costruite, azioni offensive che hanno visto in Yildiz la gemma preziosa di questa squadra. Ecco, Yildiz, poche altre squadre, nessun'altra squadra, ha un giocatore capace di incidere come Yidiz. E poi c'è Bremer. Bremer, il recuperato Bremer, è il miglior acquisto della Juventus di questo finale del campionato e ci auguriamo per lui ovviamente anche di tutto il proseguo del campionato. Spesso ci siamo dimenticati, anzi, dimentichiamo quasi sempre che fine abbia fatto Lazzaro, ve lo diciamo noi. Lazzaro, nella presentazione storica, cammina, certo, si alza, cammina, poi fonda una chiesa e vive altri trent'anni. Spalletti prenda nota. Dopo essersi alzato bisogna dare un senso al proprio cammino. E allora forse anche lo slogan di casa Juventus va cambiato. Non più vincere, ma crederci è l'unica cosa che conta".