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Fulvio Bianchi: "La Melandri di Luca Lotti"

di Alessandro Vignati

Attraverso la rubrica su Repubblica.it "Spy Calcio" il giornalista del quotidiano romano Fulvio Bianchi ha parlato del futuro del calcio italiano. Novità: "In un'intervista alla Gazzetta il 3 febbraio scorso il ministro dello sport Luca Lotti "svelava" il suo piano per mettere mano alla legge Melandri sui diritti tv. Ecco le sue parole: "Cito Marco Van Basten: 'Eravate il campionato più bello del mondo, oggi siete indietro'. Ha ragione. Adesso la Premier vale certamente più di noi. Partendo da ciò dobbiamo fare in modo che la Serie A torni a pesare come un tempo. Come? Io non ho cinque anni davanti, devo fare in fretta. Utilizzerò la modifica della legge Melandri come veicolo all'interno del quale inserire determinate novità anche al di fuori del capitolo diritti tv. I criteri di assegnazione di determinate risorse devono essere più chiari. Sono disposto a far salire fino al 50% la divisione delle risorse in parti uguali. Ma poi servono parametri maggiormente misurabili. La valutazione dei risultati sportivi, per esempio, deve essere fatta sugli ultimi cinque anni e non andando indietro di mezzo secolo. Il bacino d'utenza e il numero dei tifosi definiti con metodi che possono apparire approssimativi vi sembrano giusti? Il concetto di base, comunque, non sarà togliere ai ricchi per dare ai poveri. Il riequilibrio si può ottenere in modo diverso'. Da allora non è successo nulla: Lotti ha incontrato molti stakeholders del calcio, un disegno di legge delle deputate (Pd) Bonaccorsi e Sbrollini è finito in qualche cassetto della Camera oltre un anno fa, il ministro di recente alla Festa dell'Unità ha ribadito la sua promessa ("Il gol di Lotti" ha scritto qualcuno: esagerato). Ora pare che il ministro abbia "il colpo in canna" e la nuova ripartizione possa venire inserita in autunno nella legge di stabilità (se la campagna elettorale non prenderà il sopravvento). I tempi della politica, si sa, sono lunghi, a volte lunghissimi (vedi la famosa legge sul limite ai mandati) e non sempre vanno a buon fine. La ripartizione di Lotti piace poco ai grandi club, Juve in testa. "Siamo noi che investiamo nel pianeta calcio". C'è il timore di avere qualche decina di milioni in meno e quindi meno competitività a livello internazionale. Piace di più alle società medio-piccole che potrebbero avere più risorse. Ma servirà a ridurre il gap? La legge Melandri in questi anni non è servita: hanno vinto sempre le solite e il divario fra prime e ultime è aumentato . Umberto Gandini, ad della Roma, è stato molti anni braccio destro di Adriano Galliani. Di diritti tv se ne intente, forse per questo non è molto convinto: "Da un lato la Roma è preoccupata, la situazione in cui ci troviamo con la governance della Lega è preoccupante. Condivido alcune affermazioni del Ministro col quale il dialogo è continuo sulla Lega e sul futuro del calcio, legge Melandri e altre cose. Maggiori risorse finalizzate a migliorare l'equilibrio competitivo sono importanti e benvenute, ma sono un po' scettico che l'equilibrio competitivo in campo sia raggiungibile con norme scritte, quando invece l'importanza è come le risorse vengono impiegate. Riequilibrare viene quasi interpretato più verso il basso, ma noi abbiamo un calcio di vertice che deve mantenere una certa posizione in Europa, con società che devono seguire l'esempio della Juventus ed essere competitive a livello internazionale. Quindi, nella visione del Ministro, ci sarà attenzione anche verso quelli che trainano il calcio italiano, la locomotiva insomma e non soltanto i vagoni".