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Fabrizio Bocca: "Evviva Conte, Chiellini e Pellè. E ora, fino dove possiamo arrivare?"

di Alessandro Vignati

Attraverso la sua rubrica sul sito di Repubblica "Bloooog", il giornalista del quotidiano romano Fabrizio Bocca ha parlato della Nazionale. Spagna superata: "Avevo detto che c'era partita e partita c'è stata. Eccome. Un'Italia tutta cuore come non la si vedeva da tempo. Diciamo un paio di settimane, visto che anche la partita col Belgio era stata praticamente perfetta come questa. Solo che  qui c'è la dimensione dell'avversario, c'è la "bestia nera" che è stata dipinta prima, c'è la nazionale che ti ha fatto fuori dagli ultimi Europei, e che è, o forse è stata ormai, la miglior nazionale del migliore calcio al mondo. E dunque questo 2-0 fa ancora più clamore ed effetto, anche perché ci manda nelle braccia della Germania, un'altra nostra carissima nemica. Avevo detto 70% loro e 30% noi. Ognuno di noi quando la nazionale gioca partite del genere contro avversari particolarmente importanti, ripete riti necessari ma anche scaramantici. Uno di questi è fare i pessimisti, un altro è preparare scrupolosamente il ritorno a casa (aereo compreso), sapendo che il mandare all'aria i programmi fa parte del gioco, del percorso, e in qualche maniera porta bene. E si badi bene, che Conte e la nazionale sono i primi a fare così. Fanno i superpessimisti per definizione. In realtà la partita con la Spagna partiva da presupposto assai diversi. La Spagna di oggi viene direttamente da quella dell'ultimo mondiale perso malamente, la fase di transizione è complessa, le partite qui agli Europei non erano state entusiasmanti, i giornali sportivi spagnoli avevano sollevato parecchie polemiche e rimproverato parecchio alla loro nazionale il fatto di essersi gettata nelle braccia dell'Italia dopo aver perso con la Croazia. L'Italia invece aveva giocato un'ottima partita col Belgio ed era stata la prima squadra a qualificarsi dopo due partite. Certo i dubbi e le paure non svaniscono mai, ma che qualcosa nelle classifiche stesse cambiando lo si era capito. Perfino la sconfitta con l'Irlanda, almeno da parte mia, era stata giudicata assai più salutare di una vittoria larga che non sarebbe servita a nulla. Volare bassi fa parte del nostro dna. La partita dell'Italia è stata perfetta. o quasi. Non le si poteva chiedere nulla di più. La Spagna non è stata quasi mai pericolosa a testimonianza che la nostra difesa - Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellin, più gli esterni Florenzi e De Sciglio e più De Rossi che chiude a centrocampo - è un punto di forza assoluto. E che vale tanto quanto gli attacchi più famosi e valorizzati. Senza contare che certezze oggi non esistono più, manifestazioni del genere sovvertono i valori, Messi spara i rigori fuori, Ibrahimovic non fa gol, e Ronaldo deve sudare sette camicie. Insomma si parte da gerarchie diverse, non proprio quelle consolidate che conosciamo. Antonio Conte ha nelle mani un'ottima Italia, è stato bravo a costruirla e bisogna riconoscerglielo, anche un po' contro tutti e contro lo scetticismo generale. Anche il nostro, non smetterò di ripeterlo. Comunque meglio così".


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