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Esce la biografia di Luciano Moggi, ecco alcuni segreti

di Redazione TuttoJuve

Su la Gazzetta di oggi alcuni passi della biografia di Luciano Moggi.  Quaranta capitoli più 100 domande e risposte: c’è tutto l’universo di Lucianone. 

Eccone alcuni: 26 aprile 1998, il rigore non concesso dall’arbitro Ceccarini per il fallo di Iuliano su Ronaldo in Juventus-Inter. «Riguardandolo, a distanza di tanti anni, lo avrei fischiato, ma lo scandalo vero fu la reazione degli interisti. Veemente. Sconsiderata. Provai veramente disgusto, avevo firmato per l'Inter la carta, ovviamente, è intestata, e ci sono timbro e firma del presidente Moratti». L'accordo salto' per colpa di Moriero a cui Moratti aveva offerto il rinnovo del contratto all'insaputa di Moggi, quindi tutto salto' ancora prima di cominciare. 

Su Calciopoli: "Non mollo e ora andremo in cassazione". 

Su Del Piero si parla di trattativa con il Parma e scambio con Dino Baggio e poi afferma: "Le bandiere non prendono palate di euro a stagione, con la firma sul contratto che arriva solo dopo trattative estenuanti". 

Zidane e Conte: "Un genio, non un leader. Alla Juve, in campo e negli spogliatoi, il faro era Antonio Conte. Io presi Zidane, il Milan Dugarry. Queste son soddisfazioni". 

Moggi e Perugia: "Partita e scudetto. Persi per colpa dell’arbitro Pierluigi Collina. Una delle più vergognose pagine del nostro calcio. Ma quel giorno sbagliai io. Avrei dovuto ritirare la squadra: prenderla e riportarla a casa. «Nel maggio 2000, magari rideva anche il Milan, visto che il suo avversario storico, la Juventus, aveva perduto il campionato. E magari in cuor suo rideva anche Collina, viste le telefonate intercettate ed emerse nel processo di Calciopoli, in cui era palese l’amicizia tra il fischietto viareggino e i dirigenti milanisti".

 


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