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Dott. Di Perri a RBN: "Stadi a porte chiuse? Non è escluso che arrivino altri provvedimenti"

di Alessandra Stefanelli

Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Cose di Calcio’, è intervenuto Giovanni Di Perri, direttore della clinica Amedeo di Savoia di Torino: “Circola questo nuovo virus che non abbiamo mai incontrato perché è nato dalla fusione di due virus diversi. In generale provoca sintomi lievi, il che può essere un pregio ma anche un limite perché non lo rende subito riconoscibile. La mortalità è bassa e di solito riguarda soggetti avanti con gli anni e già compromessi. Al momento una buona notizia per il Piemonte è che al momento i contatti non abbiano generato nuove infezioni, altrove c’è stata invece una circolazione molto vivace in un momento in cui non era sospettata. È importante fare quello che è stato fatto, la chiusura delle scuole, dei luoghi affollati e anche degli stadi. Sono misure efficaci se vengono protratte almeno per il periodo di quarantena”.

Sulle partite a porte chiuse e a porte aperte: “In linea teorica nulla vieta che qualcuno con il virus in incubazione possa contagiare altri negli stadi che sono aperti. Secondo me prima di domenica potrebbero arrivare altri provvedimenti. Ora c’è molto nervosismo, ci sono troppe persone che parlano. Secondo me entro domenica questo provvedimento, che non è definitivo, verrà modificato. Se non verranno trovati molti nuovi casi magari si lasceranno gli stadi aperti al Sud, altrimenti penso che gli stadi verranno chiusi tutti”.


Giovanni Di Perri (direttore clinica Amedeo di Savoia di Torino) a "Cose di calcio"
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