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Di Livio: "Cambiaso il Soldatino di Spalletti. L'Italia deve superare il girone, poi può succedere di tutto. Buffon sia vigile e silenzioso"

di Rosa Doro

Nella sua intervista a TMW, Angelo Di Livio ha parlato della Nazionale e dei giocatori azzurri:

Angelo Di Livio, chi è il Soldatino di questa Nazionale?
"Andrea Cambiaso. È dinamico, generoso e qualitativo. E' un giocatore che può fare tutto, molto duttile e disciplinato".

Qual è il tuo giudizio su questa Italia?
"E' un gruppo che mi incuriosisce. Ci sono tanti giovani bravi, ma mancherà un po' di esperienza. È importante che capiscano fin da subito che chi porta questa maglia deve andare oltre. Concederemo qualche errore figlio della gioventù, è inevitabile, ma dovranno superarsi. E' un esame fondamentale. Questo blocco Nazionale tra un paio d'anni diventerà forte, c'è tanta qualità e ci sono tanti ragazzi bravi. Calafiori, Scamacca, Frattesi, Bellanova, giusto per citarne alcuni, arriveranno a giocare ad alti livelli".

Ora però c'è il rischio di pagare l'inesperienza
"E su questo dovranno essere bravi Jorginho e Barella, così come Pellegrini e Donnarumma, capitano giovane ma ormai un veterano. Chiesa pure dovrà essere bravo a dare forza al gruppo coi suoi strappi. Queste partite sono diverse, soprattutto l'esordio di domani sarà pesante per tutti. Per la pressione le gambe non girano e tu sei costretto a vincerla per partire bene. Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti".

Buffon ha parlato di 5-6 giocatori nel gotha del calcio Mondiale in questo gruppo. Chi sono?
"Sicuramente Barella, ma anche Jorginho, Pellegrini e Chiesa che non sono più giovanissimi ed entrano in quella fascia di età in cui devono comportarsi da leader".

Poi c'è Buffon, per la prima volta sotto altre vesti
"Gigi Buffon deve essere quello che sta lì vigile, pronto a dare dei consigli. Da noi c'era Gigi Riva, non lo vedevi mai ma quando c'era una sconfitta ti dava una pacca sulla spalla e ti incoraggiava ad andare avanti".

Ancora incerta la presenza di Barella. Quanto sposta gli equilibri?
"E' uno dei giocatori più forti in Europa, per personalità e dinamismo. Se sta bene e se la sente deve partire dall'inizio, altrimenti è meglio tenerlo per la seconda. Non bisogna rischiarlo se non è al 100%".

Due Europei e due Mondiali, che consiglio ti senti di dare a chi magari fa il suo esordio ad alti livelli in questo Europeo?
"Difficile dirlo... Vedo che i giocatori già si stanno accorgendo del tipo di ambiente che c'è attorno a questa manifestazione. Per me la Nazionale va difesa con tutte le forze, con le unghie. Poi si può anche perdere, ma devono dare il massimo e far capire a tutti che stanno diventando giocatori importanti. Perché il nostro campionato può darti un'idea sul tuo livello ma è qui - in queste competizioni - che capisci davvero che tipo di calciatore sei".

Dove può arrivare l'Italia?
"L'unica cosa a cui deve pensare è a superare il girone, perché è tosto e duro. Se passi il girone poi può uscire fuori qualcosa di meraviglioso. Nel 2000 partimmo un po' in sordina e poi ci ritrovammo a 54 secondi dalla vittoria: peccato per quel Golden Goal, rovinò tutto".

Spalletti chi ti ricorda?
"Credo di non averlo mai avuto un allenatore così, anche se il suo modo di fare - la sua meticolosità - ricorda un po' quella di Marcello Lippi. Due allenatori molto attenti, precisi


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