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De Paola a TMW Radio: "Vlahovic ha detto delle sciocchezze, se la Juventus troverà opportunità in attacco le coglierà"

di Rosa Doro

 Il Direttore Paolo De Paola è intervenuto durante L’Editorilale, in onda su Tmw Radio.

Cosa significa per Sinner aver vinto le Finals, oltretutto davanti a così tanti appassionati italiani?
“Parliamo di un ragazzo moderno, ma con principi saldi, che quando apre bocca ha il senso della freschezza e della disciplina. Parlo innanzitutto di questi aspetti perché l’animale sportivo è stato già sfaccettato in tutte le maniere. Gli avversari che lo affrontato, come ha dichiarato Ruud, addirittura si augurano che cali un po’ nel prossimo anno. In questo momento Sinner è inaffrontabile ed imbattibile, e questo ci gratifica, perché fino ad alcuni anni fa eravamo esclusi dall’élite del tennis. Abbiamo gli occhi pieni di Jannik e questo ci fa enormemente piacere”.

La stagione di Sinner lo proietta nel gotha della storia dello sport italiano. E così utopistico dire che sia suo il volto dello sport mondiale?
“È giusto, ma del resto basta guardare agli altri sport. In Forumla Uno non c’è più il mostro Hamilton, in MotoGP c’è il bravissimo Martin, ma anche lì non c’è un dominio. Nel basket si può parla di Lebron, ma è un riferimento ormai tardivo, così come nel calcio non ci sono successori all’altezza di Messi e Ronaldo. È giusto mettere Sinner sul gradino più alto dello sport mondiale, soprattutto dopo un anno complicato anche per colpa di altre vicende. Da direttore sono stato un persecutore del doping, perché chi tradisce nello sport tradisce anche nella vita. In questo caso pero c’è stata una speculazione totalmente inappropriata. Mi permetto di dire che Sinner non è come Schwazer, reo confesso di aver assunto sostanze non idonee. Jannik no, perché ci sono tracce minime di una sostanza assunta involontariamente. Spero che non arrivi una condanna perché sarebbe un’ingiustizia clamorosa”.

Parlando di note meno liete. Cosa ci lascia la sconfitta dell’Italia con la Francia?
“Innanzitutto sono sorpreso dalle dichiarazioni di Spalletti e di alcuni giocatori. Vorrei ricordare al CT e ai nazionali che questa squadra esce da un mortificante Europeo e da una terrificante mancata qualificazione ai Mondiali. Qui invece si esalta la prestazione in una sconfitta con una Francia non eccezionale. La comunicazione di alcuni giocatori è stata semplicemente sbagliata. Non possiamo passare per quelli che si accontentano del secondo posto, perché sarebbe tradire i principi della storia della Nazionale. Io adoro Spalletti, ma togliesse i panni dell’asceta e pensasse di più al suo lavoro. A me interessa poco delle regole che stabilisce nello spogliatoio; a me interessa che faccia vincere l’Italia e che inculchi una mentalità vincente”.

Con la Serbia Vlahovic ha detto che si trova meglio a giocare con un’altra punta e che per proprie caratteristiche è più lucido in attacco se corre meno per difendere. Come vede la sua gestione nella Juventus?
“Intanto Vlahovic ha detto una sciocchezza, perché a differenza di ciò che ha detto non è capace di difenderlo al primo impatto. Ho la sensazione che non sia l’attaccante preferito di Motta e credo che il giocatore lo abbia percepito. Per il futuro ci sarebbe una linea spontanea che conduce alo Manchester United. Zirkzee in Inghilterra non si trova bene, mentre Vlahovic potrebbe interessare al Manchester. Fare due più due e seguire questa pista non mi sembrerebbe sbagliato”.

Questo può essere un anno decisivo per Vlahovic?
“Non so se sarà l’anno o se già addirittura a Gennaio si faranno delle valutazioni. Ora la Juventus si sta concentrando sul sostituire Bremer e Cabal, ma credo che se ci dovesse essere un’opportunità per l’attacco i bianconeri la coglieranno”.

Con il passare delle settimane il gruppone in vetta al campionato si scermerà?
“Onestamente non me l’aspettavo, soprattutto perché mai si erano viste sei squadre in due punti nell’era della Serie A a tre punti. Squadre come Fiorentina e Lazio potrebbero avere qualche cedimento, anche se non è una certezza. Sarà interessante vedere gli scontri diretti che si saranno a breve, perché che potranno stabilire delle distanze indicative”.

Nella Roma Rianieri è la prima pietra per ripartire?
“Sicuramente, Ranieri è un tecnico affidabile, solamente non lo avrei portato da solo. Insieme a lui avrei portato un allenatore più giovane per potergli fare da chioccia. Negli ultimi anni i Friedkin hanno avuto poca presenza sul territorio, le radici romane della Roma non possono essere tagliate.
“Qualcosa che non ha funzionato nello spogliatoio già con De Rossi c’è stato, per quanto un’intervista di Pellegrini abbia attenuato. Lo stesso Pellegrini però, insieme ai vari Mancini Cristante e Celik potrebbero aver avuto delle discussioni. Il caso più interessante ad ora rimane quello di Dybala, perché a Roma lo ha tenuto, ma non lo vuole più. Questo è stato un problema per De Rossi e potrebbe esserlo anche per Ranieri”.


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