De Ceglie: "Se non vinci alla Juve, è come se non ci avessi giocato. Agnelli e la dirigenza vivevano lì tutti i giorni. Oggi i risultati parlano chiaro"
L'ex terzino della Juventus Paolo de Ceglie, intervenuto al canale YouTube "Centrocampo", ha parlato degli anni vissuti in bianconero. Le sue parole riprese da Tmw: "Mi ha lasciato il pensiero e l'obiettivo di dire non posso fare un percorso in questa squadra senza poi portare a casa dei trofei o delle vittorie. Se non vinci alla Juve, è come se non ci avessi giocato, cioè non ha senso giocare nella Juve senza provare a vincere. Sono due cose che vanno di pari passo", ha dichiarato.
Su Andrea Agnelli: "Con lui avevamo un rapporto unico, è sicuramente un presidente che è stato lungimirante a 360° all'interno della società e che è stato protagonista assoluto di di quel decennio, se non di più. Tutta la dirigenza viveva lì tutti i giorni, c'era il quotidiano, quindi sicuramente avevamo un rapporto con Andrea Agnelli. Era straoperativo lui, come tutti: si viveva insieme, si condivideva insieme".
Oggi il discorso è diverso: "Dico che i risultati parlano chiaro, quindi dall'altra parte se se faccio un pensiero su oggi è chiaro che tu ti sei ritrovato a cambiare in tutti questi ruoli societari. Non è solo finito un ciclo di giocatori, ma è cambiato il presidente, è cambiato il direttore e quindi la Juve ha cambiato tutto praticamente. E soprattutto figure che non sono sostituibili: come dicevo prima, certe figure sia da un punto di vista di legame alla Juve, quindi di Juventinità, sia da un punto di vista operativo, di livello, di qualità, non sono facili da sostituire. Quando ti ritrovi nel giro di pochi anni, di poco tempo, a dover sostituire tutto, a cambiare tutto, è complicato, è complesso"