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Cufrè: "Schiaffo a Del Piero? Non ci siamo mai chiariti e non mi interessa farlo. Spalletti? L'allenatore che mi ha segnato di più"

di Marta Salmoiraghi

Leando Cufrè, ex giocatore della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Romanista. Ecco alcune sue dichiarazioni riportate dai colleghi di TMW: 

"Tra i ricordi più forti c’è Roma-Juventus 1-2 della stagione 2004-2005, una partita rimasta nella storia anche per lo schiaffo rifilato ad Alessandro Del Piero.
«Sono cose che in campo possono succedere, soprattutto quando giochi con il cuore e tanta passione. È stata una reazione: non mi è piaciuto farlo e infatti non ho mai più fatto una cosa del genere in carriera. Non mi giustifico, ma so perché l’ho fatto."

Alla domanda su un possibile chiarimento con Del Piero, l’ex difensore è stato secco:
«No, e non mi interessa farlo».

Quella gara rientrò successivamente anche nell’inchiesta Calciopoli e Cufrè non ha nascosto il suo punto di vista sull’arbitraggio di Racalbuto.
«In campo si percepiva chiaramente che ci fosse qualcosa di strano. Fecero un rigore su Zalayeta per un fallo avvenuto un metro fuori area e convalidarono un gol di Cannavaro in fuorigioco. Quella sera provai solo schifo. Era impossibile giocare: quella squadra doveva vincere per forza e noi lo avevamo capito. La partita è stata rubata, c’è poco da aggiungere».

Cufrè ha poi ripercorso anche il rapporto con Luciano Spalletti e l’addio alla Roma.
«Venivamo da una stagione bellissima, con undici vittorie consecutive e una finale di Coppa Italia. Il gruppo era straordinario, ma rimasi molto male quando Spalletti disse che l’unico incedibile tra i difensori era Mexes. Mi sentii offeso e iniziai a pensare di andare via».

Un chiarimento ci fu, ma non bastò:
«Mi disse che non dovevo reagire così, ma ormai l’avevo presa sul personale. Quando arrivò l’offerta del Monaco accettai subito, una scelta di pancia che oggi non rifarei. Avevo ancora tre anni di contratto e a Roma stavo benissimo, ma quelle parole mi fecero male».

Nonostante tutto, Cufrè ha riconosciuto l’importanza di Spalletti nel suo percorso:
«Al di là di quell’episodio, è l’allenatore che mi ha segnato di più. Oggi che faccio l’allenatore, cerco di ispirarmi a lui in tante cose».


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