Corsport - Scintille al Var
Su Corsport: "Scintille al Var". In politica si dice dettare l’agenda. È una caratteristica fondamentale nella comunicazione. La capacità di imporre un determinato tema all’attenzione dei media e quindi di tutti. Antonio Conte, domenica sera, ha impartito una lezione di comunicazione politica. Alla Mourinho. L’attacco all’uso del Var è stato ancor più potente perché Calhanoglu il rigore incriminato lo ha sbagliato. Il Napoli non ha perso. Ha pareggiato. Nessuno può imputargli la classica reazione dello sconfitto. È il passaggio che rende il suo discorso un attacco politico. Che ha raccolto consensi, per fare un esempio non proprio a caso, anche nella base juventina che da tanti anni aspetta un dirigente che esprima i concetti che ha espresso Conte, con il piglio e la grinta di Conte. Il suo “ma che significa?”, ripetuto 23 volte, ha lasciato il segno. Siamo a mercoledì e il tema è più caldo che mai. Non solo. Il tecnico del Napoli ha raggiunto l’obiettivo principale: stanare il reale destinatario di quella performance (peraltro mai citato, nemmeno di striscio). Costringerlo a uscire allo scoperto. Parliamo, ovviamente, di Beppe Marotta che oggi incarna l’Inter. Ieri non si è sottratto ai microfoni. E lo ha fatto mostrando, per la prima volta da qualche anno a questa parte, un sottile fastidio, una minima eppure percettibile agitazione, ai confini del nervosismo. Qualcuno, con un linguaggio più rozzo del nostro, direbbe che è caduto nella trappola.