.

Condó: "Troppa pesantezza in questa Juve, McKennie è l’unico che gioca con leggerezza"

di Alessandra Stefanelli

Paolo Condò analizza il momento delicato della squadra, parlando apertamente di una “sensazione di pesantezza” che avvolge il gruppo. Non si tratta solo di condizione fisica, ma di un blocco mentale che, secondo l’opinionista, nasce dal continuo e inevitabile confronto con il passato glorioso del club. I giocatori attuali si trovano così a fronteggiare paragoni “impossibili con i grandi giocatori che ci sono stati”, un’eredità che rischia di soffocare personalità e iniziativa nei momenti più complessi della partita.

In questo clima carico di pressioni, Condó individua in Weston McKennie l’elemento capace di rompere la spirale emotiva. Non a caso, il gol che ha sbloccato il match porta la firma del centrocampista texano. Per il giornalista, McKennie è il più “estemporaneo” del gruppo, colui che affronta il gioco con spontaneità e libertà mentale, senza lasciarsi condizionare dal peso della storia.

"Non avete la sensazione di una pesantezza su questa squadra?", si chiede Condó negli studi di Sky Sport, sottolineando come molti giocatori sembrino frenati dalla paura dell’errore o dal timore del giudizio del pubblico. A differenza loro, McKennie si affida all’istinto: corre, si inserisce e prova la giocata senza esitazioni.

Per questo, secondo il giornalista, non è affatto casuale che ancora una volta sia stato proprio lui a trovare la soluzione quando il match si stava complicando: "Non è la prima volta che sia il giocatore più estemporaneo della Juve, cioè McKennie, ad aver trovato la giocata che ha stappato il risultato. Perché è quello che gioca con maggiore leggerezza".


Altre notizie
PUBBLICITÀ