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Cobolli Gigli a TMW Radio: "La Juve ha fatto bene a confermare Allegri, ha portato risultati importanti"

di Alessandra Stefanelli

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ha parlato a TMW Radio, durante Maracanà, del momento del club bianconero e non solo.

In casa Juventus si festeggia il centenario degli Agnelli. E in campo si torna a respirare:
"La mia personale crisi di nervi si è ridotta in questo periodo. Il derby più facile da vincere ora? Non averlo perso ma vinto per 2-0 è una bella soddisfazione. Premesso però che per me il vero derby è con l'Inter".

Allegri confermato ancora una volta da Elkann, che vuole nuove vittorie:
"Per me è una buona decisione. Parte della tifoseria è critica, ma credo sia giusto averlo riconfermato. Non dimentico che Allegri ha portato risultati importanti alla Juventus nella sua carriera. Se già poi si pensa a cambiare una panchina importante dopo otto giornate mi sembra incredibile. Io apprezzo invece le dichiarazioni di Elkann e le decisioni prese da lui e dal CdA".

Per il post-Pogba si pensa a Hojbjerg. Ma cosa serve alla Juve?
"Si è liberato il posto di Pogba, ha commesso un errore e se ne deve andare. Visto il suo addio, c'è uno spazio libero, senza intaccare le finanze Juve. Credo ci siano margini per rinforzare il centrocampo e sostituire Pogba. Dopo il derby sono più ottimista nei confronti della Juventus. E credo che a Milano col Milan alla ripresa possa fare molto bene. La Juve dovrebbe dimostrare a se stessa e ai tifosi di poter fare una bella partita a Milano e di battere il Milan. Darebbe forza, determinazione al gruppo". 

Che ne pensa sulle ultime dichiarazioni di ADL su Garcia e non solo?
"Sicuramente ADL sta vedendo la possibilità di trovare un altro allenatore. Non ce ne sono molti disponibili. ADL non ha mai avuto troppa fortuna con i tecnici, anche nomi importanti sono andati in crisi di rapporti con lui. Arrivarci dopo poche settimane con Garcia mi sembra incredibile. Ad oggi la squadra non sta dando le soddisfazioni che potrebbe dare. ADL ha grandi numeri, ha portato il Napoli a grandi risultati, ma è convinto di essere Dio in terra. Spalletti lo chiamava il sultano e questo è un limite. Chi è convinto di saper fare tutte le cose, si riempie di troppi incarichi e può commettere troppi errori".


Ospiti: Giovanni Cobolki Gigli, Claudio Zuliani, Alessandro Santarelli e Stefano Impallomeni Maracanà con Lucio Marinucci e Stefano Impallomeni