.

Champions, potrebbero bastare undici punti ed il doppio impegno pesa

di Redazione TuttoJuve

Conte e Chivu, tra Serie A e Champions: i ko che svelano quanto sia difficile vincere in Italia e in Europa

Tenendo presente che la soglia dell’eliminazione lo scorso anno fu a 11 punti (la Dinamo Zagabria arrivò 25a a causa della differenza reti peggiore), e che pure il Manchester City chiuse a quella quota, al Napoli “basterebbero” una vittoria e un pareggio tra Copenaghen e Chelsea in casa per sentirsi al sicuro. Ma c’è da dire che pure le avversarie non se la passano meglio. Nel gruppone dai 7 punti (quelli degli azzurri oggi) ai 5, l’unica con un calendario sulla carta accessibile sembra l’Olympiacos, che ospiterà il Leverkusen e poi andrà a giocarsi tutto ad Amsterdam, in casa dell’Ajax. Per dire, le altre a 7 hanno impegni molto complicati: Copenaghen-Napoli del 20 gennaio sarà una specie di spareggio playoff, poi i danesi andranno a Barcellona, mica semplice. Il Qarabag, che per differenza reti è avanti agli azzurri, ospita l’Eintracht – quasi fuori – e poi andrà a Liverpool, in corsa per un posto diretto agli ottavi. Insomma, nulla è scontato. 

Amica Dea Anzi, la quota playoff probabilmente sarà ancora più bassa rispetto a un anno fa. Benfica, Pafos, Union (6 punti) ci credono ancora, così come l’Athletic. Ma il Napoli potrebbe contare anche sull’aiuto involontario delle altre italiane. Per dire, Mourinho che mercoledì sera ha strapazzato Conte, chiuderà contro Juventus a Torino e Real in casa.
Il Pafos, appena sconfitto dalla Juve, dovrà andare a Londra in casa del Chelsea e poi ospitare lo Slavia. Insomma, il calendario delle altre appare oggi ancor più complesso di quello del Napoli.

La passata stagione dell’Inter ha lasciato un messaggio chiarissimo: puntare contemporaneamente al massimo in Serie A e in Champions League richiede una gestione chirurgica di energie e ambizioni. Avvicinarsi troppo al “sole” europeo rischia di bruciare le ali anche in campionato. La cavalcata nerazzurra, arrivata a un passo dalla storia, lo dimostra: un doppio percorso vincente non è impossibile, ma la benzina spesso finisce proprio quando lo slancio è massimo.

È il classico duello tra l’ottimismo della volontà, che sostiene le big italiane, e il pessimismo della ragione, che ricorda la differenza con le superpotenze europee. In teoria sarebbe naturale privilegiare il campionato, obiettivo più realistico, soprattutto in vista degli scontri diretti di gennaio. In pratica, però, i bilanci societari vivono più dei percorsi in Champions che degli scudetti, e le priorità dei club raramente coincidono con quelle dei tifosi.

Le rivali italiane: successi in Serie A e ko in Europa

L’inizio della nuova stagione sembra confermare lo stesso copione. L’ultimo turno ha visto cadere in Europa proprio le due squadre con maggiori ambizioni tricolori, entrambe reduci da vittorie convincenti in campionato.

Inter di Chivu: brillante contro il Como, molto meno contro il Liverpool a San Siro. Non solo per la forza dei Reds, ma anche per la stanchezza di una formazione quasi identica a quella schierata in A (unica novità Mkhitaryan).

Napoli di Conte: dopo la vittoria contro la Juventus di Spalletti, è arrivato il ko pesante in casa del Benfica.

Juventus: stop in Serie A al Maradona e ripresa in Champions con due vittorie su Pafos e Bodo/Glimt.

Il vero nodo: vincere prima e dopo la Champions

Come riporta Gazzetta, il problema principale è mantenere alto il rendimento prima e dopo le gare europee. L’obbligo di non perdere terreno in Serie A spinge gli allenatori a schierare spesso i migliori, riducendo al minimo le rotazioni.

I numeri parlano da soli:
solo tre settimane perfette per le italiane tra campionato e Champions (due dell’Inter e una del Napoli), sempre contro avversari europei modesti.

Conte ha rilanciato il Napoli dopo lo sfogo di Bologna grazie a Atalanta, Roma e… Qarabag, avversario ideale per non consumare energie.

Chivu ha inserito vittorie europee contro Slavia Praga e Kairat in mezzo a sfide abbordabili come Cagliari, Cremonese, Verona e Lazio.

La Juventus, invece, ha vissuto l’antitesi: Como, Real Madrid e Lazio hanno portato solo sconfitte.

Rotazioni impossibili: anche le rose più profonde crollano

Mantenere una rotta stabile in un doppio percorso è complicato per tutti. Anche l’Inter, che teoricamente ha una rosa profonda, deve spremere i suoi insostituibili.


Altre notizie
PUBBLICITÀ