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Carlo Nesti: "La Juve non inganna: cresce, migliora e cambia sostanza”

di Marta Salmoiraghi

Carlo Nesti ha commentato, sulle colonne di TMW, la vittoria di ieri sera della Juventus sul Pisa per 2 a 0. Tre punti fondamentali per i bianconeri in ottica classifica. Ecco le sue dichiarazioni:

"Chi mi segue fin dall’estate sa bene che non vendo illusioni. Ho sempre sostenuto che la Juventus abbia due veri campioni, Bremer e Yildiz, ma anche diversi giocatori con margini di crescita tali da poter rendere la squadra realmente competitiva.

Oggi Bremer c’è, eccome se c’è, e lo stesso vale per Yildiz. Accanto a loro stanno emergendo proprio quegli elementi a cui facevo riferimento: Kalulu, Cambiaso, McKennie, Dartagnan Zhegrova – che, lo ammetto, conoscevo poco – e il Conceição delle ultime partite, assente a Pisa, oltre a Miretti. Se questi giocatori riescono ad affiancare i campioni aumentando anche solo del 50% il loro rendimento, allora sì, cambia tutto: la sostanza, prima ancora della percezione. 

C’è poi un altro aspetto evidente: "Spalletti, in versione "Azzurro Napoli", a livello di risultati, e prestazioni crescenti. Un tecnico, che è arrivato alla tredicesima partita in panchina, per la Juve, con uno score veramente notevole, rappresentato, infatti, da 9 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta.

La Juve soffre spesso nel primo tempo, ma nella ripresa emergono le combinazioni rapide dei giocatori più talentuosi. Resta un grande “se”: se la Juve avesse un centravanti. In questo momento Vlahović sarebbe l’ideale, ma non c’è. David e Openda alternano buone fasi ad altre meno convincenti; personalmente preferisco Openda, soprattutto per la sua capacità di aprire spazi a Yildiz, che può così giocare più vicino alla porta. E chissà che il 2026 non sia davvero l’anno di Milik: non è una battuta.

Come spesso accade, la fortuna aiuta gli audaci. Il Pisa ha colpito una traversa e un palo, la Juve un palo soltanto. E se quel palo lo colpisce Kelly, non è un caso. Gli attaccanti non sempre incidono come dovrebbero, e allora diventa fondamentale la partecipazione alla manovra offensiva dei due difensori laterali, i cosiddetti “braccetti” (termine orribile), ovvero Kelly e Kalulu. È il segno di un’indole offensiva chiara, trasmessa direttamente da Spalletti."


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