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Capello: "In Italia arbitri vivono con il cartellino in mano. Che calcio è?"

di Niccolò Anfosso

Interpellato dal Corriere dello Sport, Fabio Capello ha espresso alcune convinzioni in merito al Mondiale: "Spero di vedere l’Italia cambiare registro dopo ciò che abbiamo visto. La morte del tiki-taka. La fine del gioco a scaricare la palla di lato senza assumersi rischi. In finale anche un grande arbitraggio, per gente che mette il piede. In Italia gli arbitri vivono con il cartellino in mano. Che calcio è? Ogni minuto fermi, abbiamo perso la continuità e la tecnica in velocità. In questo Mondiale ho visto la gente scattare in continuazione. Scattare, non solo correre. Probabilmente anche perché non siamo a fine stagione, quando tutti sono logori. La Germania d’inverno si ferma un mese più degli altri e ai Mondiali fa sempre bene. Stavolta non ha goduto di questo vantaggio ed eccola lì. Hai voglia a parlare di scuola, se ti mancano i talenti". 
 


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