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Campi: "Juventus sempre più prevedibile, Yildiz fattore determinante in negativo. Ma il problema è Giuntoli..."

di Rosa Doro

Graziano Campi, in un'intervista rilasciata a Calciostyle.it ha parlato del momento di difficoltà della Juventus: "Non riesce più a vincere? Perchè sta diventando sempre più prevedibile. Yildiz finora è stato un fattore determinante in negativo. Giusto dire che il futuro è suo, ma quest’anno non riesce ad essere la seconda arma offensiva di questa squadra. Se Conceicao è molto bravo a prendere fallo e far saltare le difese avversarie, lui raramente si procura occasioni su calcio piazzato al limite sinistro dell’area. I tiri da fuori sono un problema: tutte le grandi Juventus avevano un fuoriclasse su calcio piazzato. Platini, Baggio, Del Piero, Pirlo, Pjanic, Dybala per dirne qualcuno. Yildiz deve essere più bravo a prender fallo per creare occasioni su piazzato e ad attaccare il secondo palo quando Conceicao fa saltare le difese, come successo col Torino. Responsabilità? Per me il problema è Giuntoli. Ha sopravvalutato alcuni giocatori e non ha investito il necessario per rinforzare la Next Gen che in questa emergenza avrebbe dovuto fornire giocatori di qualità. Il progetto è abbandonato a se stesso e si è monetizzato tutto il possibile in estate per andare a strapagare Douglas Luiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez, protagonisti di un inizio di stagione degno dei tempi dei vari Tiago, Poulsen, Almiron, Felipe Melo e compagnia cantante… Motta ha lanciato Savona e rilanciato Locatelli e McKennie. Della vecchia guardia sono due le note negative: Danilo e Fagioli. Non pensare che fosse necessario sostituire Milik è stato un errore madornale: il fatto che in Next Gen ci siano Afena Gyan e Da Graca, che hanno fallito il salto in serie B, e Semedo, arrivato in quota famigerata “giovani portoghesi che arrivano a Torino per poi scomparire nel giro di sei mesi”. Non so quanti anni sono che portiamo a casa portoghesi per i settori giovanili salvo poi perderne le tracce. Sembra una tassa. Ad oggi il mercato è fallimentare e la colpa ricade sul direttore sportivo, non sull’allenatore". 


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