Calcagno (Aic): "Sciopero per troppe gare? Troviamo punto incontro"
"Mi auguro che la situazione si possa risolvere in modo diverso non dovendo ricorrere ad uno sciopero, ma è necessario trovare un punto di incontro" ha dichiarato il presidente dell'Assocalciatori (Aic), Umberto Calcagno, sulle prese di posizione di Koundè e Rodri riguardo i calendari sempre più intensi. I due calciatori hanno proposto un possibile sciopero, sulla scia del pensiero di altri top player come Mbappé, Bellingham, Carvajal, Allison e Van Dijk, contro il crescente numero di competizioni e quindi di gare da disputare durante la stagione. "Quella lanciata più che una minaccia è un grido di allarme - ha proseguito Calcagno all'Ansa - che parte dai calciatori e dal numero degli infortuni sempre più frequenti, e parte anche dalle società che ormai non sanno più come riuscire a gestire gli impegni dei loro tesserati. È una questione che riguarda la salute dei protagonisti ma tocca tutto il nostro mondo, dalla distribuzione delle risorse, alla valorizzazione dei campionati interni, alla crescita dei giovani, alla salvaguardia del valore sportivo delle competizioni. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno - ha aggiunto il dirigente -. Con il sindacato mondiale FifPro ci siamo mossi arrivando allo scontro con la Fifa perché l'ente regolatore non può anche avvantaggiarsi economicamente dalla creazione di nuove competizioni".