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Buffon: "Giocare mi rendeva felice. Mio figlio? Mi ha anticipato di una settimana nel debutto in Serie A”

di Marta Salmoiraghi

Ospite del programma di Canale 5, “This is me”, Gianluigi Buffon ha ripercorso alcuni momenti significativi della sua carriera e della sua vita personale, tra famiglia, calcio e il recente debutto in Serie A del figlio Louis Thomas. Ecco le sue dichiarazioni:

Il debutto del figlio:
«Si è permesso di anticiparmi di una settimana», ha raccontato con un sorriso Buffon, riferendosi all’esordio del figlio tra i professionisti.

La famiglia:
«Nasco in una famiglia di grandi sportivi. Siamo sempre stati molto uniti. Noi ci sentiamo sfacciati, convinti di saper badare a noi stessi, ma quando si tratta dei figli li vediamo più fragili e abbiamo paura che possa accadere loro qualcosa di brutto».

Louis Thomas e la scelta di non fare il portiere:
«Lì è stato bravo lui. Si è sempre rifiutato di giocare come portiere e ha sempre detto di voler fare l’attaccante», ha spiegato l’ex numero uno della Juventus e della Nazionale.

La carriera e la felicità in campo:
«Io cerco di essere felice, e quando entravo in campo lo ero sempre. Vincere era importante, ma giocare ancora di più».

Giocare fino a 45 anni:
«Ogni volta che incontravo Maldini mi diceva: “Gigi, finché puoi gioca”. Se non mi fossi fatto male, avrei giocato fino a 60 anni», ha concluso con la consueta ironia e passione che lo hanno sempre contraddistinto.


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