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Brividi in difesa per la Juventus: con Spalletti presi più gol che con Thiago Motta

di Alessandra Stefanelli

La sfida del Maradona contro il Napoli avrebbe dovuto rappresentare il primo vero banco di prova della nuova Juventus di Luciano Spalletti. Al contrario, il verdetto è stato impietoso: una sconfitta netta, un confronto perso contro il suo passato e un distacco che ora sale a otto punti dalla vetta. Un campanello d’allarme che il Corriere Torino definisce preoccupante, soprattutto perché alla sua ottava partita la squadra continua a mostrare gli stessi limiti.

Timidezza, giropalla lento, poca precisione e soprattutto una difesa troppo fragile: sono questi i difetti che accompagnano la Juventus dall’inizio dell’era Spalletti. I numeri parlano chiaro: i bianconeri hanno subito gol in 10 delle ultime 12 partite tra tutte le competizioni e in Serie A hanno incassato 14 reti in 14 giornate, sei in più rispetto alla gestione Thiago Motta nello stesso periodo della scorsa stagione.

L’origine del problema è evidente: l’assenza prolungata di Gleison Bremer, fermo per la seconda operazione al ginocchio sinistro. Con Rugani e Gatti ai box, Spalletti è stato costretto addirittura ad arretrare Koopmeiners nei tre di difesa. Una situazione d’emergenza che ha inciso pesantemente sulle prestazioni.

C’è però una buona notizia: Bremer è tornato ad allenarsi con il gruppo nella rifinitura pre-Pafos, così come Rugani. Il brasiliano tornerà tra i convocati a breve, anche se con ogni probabilità non partirà titolare già nella sfida europea. Dopo oltre due mesi di assenza – l’ultima partita risale al 27 settembre contro l’Atalanta – la Juventus aspetta il suo leader difensivo per provare a ritrovare stabilità e identità.


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